di Claudio Tadicini
MORCIANO DI LEUCA (Lecce) – Al culmine di un litigio scaturito per motivi di gelosia, impugna un coltello e si scaglia contro la fidanzata, colpendola più volte alla schiena ed al torace.
È accaduto nella tarda serata di ieri a Morciano di Leuca, dove la lite tra una coppia di ragazzi è degenerata, rischiando di trasformarsi in tragedia. L’episodio si è verificato attorno alle 23 in via Messapia.
Quali siano stati i motivi scatenanti, ancora non è chiaro: secondo le prime ricostruzioni, a scatenare la violenza – come detto – sarebbe stata la gelosia. Certo è che il ragazzo, Giorgio Vitali, 30enne di Castrignano del Capo, all’improvviso ha impugnato un appuntito coltello ed ha sorpreso alle spalle la ragazza, sferrandole sette fendenti mentre si trovava in bagno. Ferendola alla scapola, alla schiena e più gravemente al torace.
Vitali, dopo avere colpito la fidanzata, ha allertato un’amica in comune per riferirle che aveva trovato la giovane ferita nel bagno, probabilmente in seguito ad una caduta, evidentemente con l’intenzione di allontanare da sé ogni sospetto e responsabilità. Dunque, molto spaventato, si è allontanato.
La giovane, Stefania De Marco, di 26 anni, soccorsa da un’ambulanza del 118, è attualmente ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Tricase. Il fidanzato, invece, dopo essersi disfatto del coltello (che aveva recuperato dalla cucina dell’abitazione della 26enne), è stato rintracciato poco dopo dai carabinieri della stazione di Salve e dell’Aliquota operativa della Compagnia di Tricase, diretta dal capitano Alessandro Riglietti.
Accompagnato in caserma, Vitali è stato a lungo interrogato alla presenza del suo avvocato Paolo Pepe. Dopo avere fornito versioni contrastanti, alla fine è crollato ed ha confessato, dopo un lungo interrogatorio durato circa due ore e mezza, consentendo ai militari anche di recuperare l’arma, gettata in un boschetto nei pressi dell’abitazione del nonno materno della ragazza, all’interno della quale si è consumata la brutale aggressione.
Bracciante agricolo, incensurato e descritto da tutti come un ragazzo “tranquillo”, il 30enne ha dichiarato agli investigatori di essere pentito di ciò di che aveva fatto. Vitale, sentito il parere del pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio ed accompagnato presso la casa circondariale di Lecce.
Esattamente un anno fa – più o meno in quella stessa zona del tacco d’Italia – si consumò il terribile omicidio della sedicenne di Specchia Noemi Durini, ammazzata dal suo fidanzato, che scioccò il Salento e tutta la nazione.