di F.Oli.
SOLETO (Lecce) – Ora non sono più in casa con i propri genitori. Si trovano lontano e, si spera al sicuro, da quelle pareti domestiche che, per troppo tempo, si erano trasformate in un girone infernale. Dal 2012 fino allo scorso mese di settembre. Tre minorenni (dei quali omettiamo di indicare il sesso per preservare la loro identità) sono rimasti per sei lunghi anni in balìa di due giovani genitori irascibili e violenti, spesso in preda ai fumi dell’alcol e sotto effetto di droghe. La brutta storia (per nulla natalizia) arriva da Soleto. Sulla vicenda il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci (uno dei magistrati in servizio nel pool che si occupa dei reati contro le fasce deboli) ha aperto un fascicolo d’indagine. Nel registro degli indagati sono stati iscritti i nomi della giovane coppia. Difesi dagli avvocati Roberto Stanislao e Antonella Greco, rispondono di concorso in maltrattamenti aggravati.
Nel frattempo i tre figli sono stati allontanati dalla casa famiglia; il più grande è stato collocato in una comunità mentre gli altri due sono stati affidati alla nonna paterna. Proprio quest’ultima grazie alla nonna paterna che ha consentito di sollevare il velo su quanto accadeva tra le mura domestiche. Ed è emerso uno scenario desolante. I tre piccoli sarebbero stati costretti ad assistere alle continue litigate dei genitori che, in uno stato spesso alterato, si picchiavano davanti ai figlioletti; per lunghi periodi non avrebbero frequentato neppure la scuola. E poi offese e insulti. Persino l’insinuazione della madre che uno dei figli avesse una relazione con il padre. E minacce: la coppia avrebbe intimato i propri ragazzi di non raccontare a nessuno quanto accadeva in casa perchè, in uno squallido ricatto, li avrebbero messi in un istituto. Un clima di autentico terrore tanto che uno dei bimbi, convinto dal padre, avrebbe compiuto su di sè atti autolesionistici. Scene riprese e immagazzinate in alcune foto inviate alla madre. La stessa donna, stando alle accuse, avrebbe trascurato la pulizia in casa instaurando in casa un clima di forte angoscia sui minori esposti a costanti pericoli e venendo meno alle proprie responsabilità genitoriali.
Non appena la nonna si è accorta della squallida situazione ha formalizzato una denuncia presso la caserma dei carabinieri di Galatina mentre uno dei bimbi ha raccontato quanto accadeva in casa ai servizi sociali. Nei giorni scorsi, presso la sala protetta del Tribunale dei Minori, è stata acquisita la testimonianza di uno dei tre figli, alla presenza della psichiatra Paola Calò davanti al gip Simona Panzera. La persona offesa è stata chiamata per riferire sulle contestazioni già acquisite e per accertare altri eventuali casi di violenze. Il minore è stato sentito a lungo e ha fornito dettagli e informazioni ora al vaglio degli inquirenti. La psichiatra, con una perizia, dovrà invece stabilire la sua capacità di rendere testimonianza e se, in relazione all’età, sia una persona attendibile o meno in relazione ai fatti e per escludere che la minore si trovi in condizioni tali da essere strumentalizzata e indotta a riferire cose non vere. Gli esiti della consulenza saranno depositati nelle prossime settimane.