di Gaetano Gorgoni
LECCE – Tutti insieme nella sala più grande del Tiziano (sembra per errore: all’ultimo istante non era libero uno spazio più piccolo): troppi in realtà. Tutti protagonisti, anche i civici. Tutti disponibili a trovare un nome, “ma senza le imposizioni di sempre” (come andava ripetendo Lamosa). C’è chi si siede su più tavoli, come Massimo Fragola di Andare Oltre: quello dei civici, quello di centrosinistra e quello del centrodestra di oggi. Poi, c’è chi si ritrova su due tavoli come Antonio Lamosa con Puglia Popolare (la creatura guidata da Mazzei e Cassano), ma potrebbero diventare tre per via della nuova amicizia dell’ex sottosegretario barese con Emiliano. La questione delle primarie è stata affrontata: sembrano tutti d’accordo nel farle, se non uscirà un nome capace di mettere tutti insieme. Tutti d’accordo nel cercare di far restare dentro la coalizione Adriana Poli Bortone: Michele Emiliano la vorrebbe con sé.
Spaccati si rischia la sconfitta, quindi, il centrodestra lavora per non perdere la senatrice e ragiona anche sull’eventuale candidatura a sindaca. Certo, bisognerà fare i conti con Perrone, ma anche con Congedo, che è disponibile a correre da candidato sindaco della coalizione. Dietro le quinte c’è un grande lavoro diplomatico per trovare la quadra ed evitare che la senatrice si trasformi in un’arma disgregante. Tra due giorni si terrà una nuova riunione del centrodestra, questa volta più ristretta: in molti si sono lamentati delle eccessive presenze in sala. Il dialogo con troppi rappresentanti è più difficile. Mancavano Perrone, Poli e Marti: tre indiscussi protagonisti della politica leccese. Presente Laura Calò in rappresentanza di Prima Lecce: tutti compatti sulla necessità di restare uniti, ma nessun nome ottiene ancora l’unanimità.
Ognuno fa il suo gioco: MoviMenti mette in campo Daniele Montinaro o Ugo Lisi, ma la quadra non si trova. Forza Italia rimette in campo Adriana Poli Bortone con la speranza di bypassare le primarie, che persino Federica De Benedetto vorrebbe. Comunque, è emerso ben poco da questa riunione: l’unica cosa positiva è che il nome non viene imposto, c’è un confronto a porte aperte. “Porte e microfoni aperti per oltre 3 ore di confronto tra civiche, associazioni e partiti – esulta Federica De Benedetto – Mentre a sinistra il candidato Sindaco si sceglie a Bari, il centrodestra cittadino ascolta e si incontra a porte aperte. Prossimo incontro in settimana per portare proposte programmatiche e metodi per scegliere insieme il miglior futuro della nostra città!”.
Molto interessante l’intervento di Andare Oltre: Massimo Fragola ha provato a chiedere di azzerare tutto nel centrodestra, poi ha spiegato che Andare Oltre non andrà più con Salvemini, se quest’ultimo si ricandiderà. Sono indiscrezioni già anticipate su questo giornale: l’area Mazzei, Ruggeri e Mellone non gradisce il “sindaco della Corazzata Potemkin” (come lo chiamano giocosamente alcuni detrattori). Però Fragola ammette che se il candidato non sarà l’ex sindaco del centrosinistra lui potrebbe ritornare in quella coalizione. Anche il capo dell’Udc, Salvatore Ruggeri, è sulla “linea Fragola” e per far capire che fa sul serio, alle 15:30 del 22 gennaio ha invitato tutta la coalizione di centrosinistra per spiegare che se imporranno Salvemini andrà avanti da solo con Carlo Mignone.
L’unico problema è che tutti questi personaggi (i leader di Udc, Puglia Popolare e Andare Oltre) sono inscindibilmente legati a Michele Emiliano per tutta una serie di accordi regionali. Hanno veramente la forza di voltare le spalle al governatore? Carmen Tessitore ha bacchettato il seguace di Pippi Mellone per la condotta ondivaga: “Un uomo di centrodestra non va a sinistra”. Certo, ma qui parliamo di chi va oltre, nel vero senso della parola.