F.Oli.
SURBO (Lecce) – Le acque reflue e i fanghi finivano nelle falde acquifere grazie alla realizzazione di un foro sotterraneo. E’ quanto accertato martedì mattina dai militari della Guardia di Finanza dopo un sopralluogo effettuato nei locali della ditta “Salento segati srl”, con sede a Surbo, specializzata nel settore “della segazione e lavorazione delle pietre e del marmo”. Il legale rappresentante, un 51enne del posto, è stato denunciato con l’accusa di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Un terreno di 60 are è finito sotto sequestro preventivo. Lì dove sarebbero state sversate le acque reflue.
L’accertamento è scattato nel corso dei controlli sul territorio finalizzati al contrasto degli illeciti in materia ambientale. I militari sono così entrati nei locali della società “Salento segati srl”, per verificare il rispetto delle normative vigenti in particolare sulla discarica delle acque reflue e dei fanghi derivati dalla lavorazione di mattoni e marmi.
La ricognizione dello stato dei luoghi è stata effettuata alla presenza del legale rappresentante. All’interno dell’area in questione trovano posto un fabbricato in muratura adibito ad uffici e show room e un capannone adibito alla lavorazione della pietra e del marmo. Adiacente al capannone i militari hanno potuto accertare la presenza della porzione del terreno adibito a far confluire tutte le acque reflue nonché i detriti fangosi derivanti dalla lavorazione della pietra e dei marmi dove era stato eseguito un foro sotterraneo per far confluire le acque reflue nelle falde acquifere sotterranee.
Inoltre adiacente alla lavatrice delle pietre era stata istituita un’altra fossa in cui venivano fatte confluire altrettante acque reflue e detriti fangosi. I militari, a quel punto, visti gli esiti della ricognizione, hanno chiesto di esibire il previsto formulario relativo allo smaltimento dei rifiuti in questione; il legale rappresentante non sarebbe stato in grado di esibire quanto richiesto ammettendo di non provvedere allo smaltimento dei fanghi mediante ditte regolarmente autorizzate. E’ stato così denunciato per aver realizzato una discarica non autorizzata sui terreni e nelle falde acquifere sotterranee. Si è così proceduto con il sequestro di un terreno di 60 are così come disposto dal pm Giuseppe De Nozza. a seguire gli sviluppi dell’inchiesta l’avvocato Vincenzo Magi.