di Gaetano Gorgoni
LECCE – “Oggi non si parla di candidature, ma di progetti”: liquida tutti i giornalisti in questo modo Adriana Poli Bortone, la protagonista della grande spaccatura che si sta creando nel centrodestra. Però le staffilate agli ex colleghi di partito e di coalizione sono tante. “Il vero problema di questa campagna elettorale è il piano regolatore della città: è inutile nasconderlo. È un problema di visione complessiva della città. Come fa a non andare avanti un piano regolatore il cui documento programmatico era già pronto nel 2007? Come si fa a non fare un Pug dopo 12 anni? – chiede la senatrice – L’Università di Napoli lo aveva preparato e lo hanno portato a Genova, non si sa perché. Notoriamente l’Università di Genova conosce la storia del meridione e poi fa crollare i ponti a Genova, però a Lecce sa fare benissimo il piano regolatore. Ma facciamolo fare dai professionisti leccesi, che sanno davvero di cosa si tratta”(il PUG fu affidato a un’altra università da Paolo Perrone, che azzerò tutto il lavoro fatto prima ndr). La senatrice ricorda di aver smesso di fare la sindaca nel 2007 e da allora nulla è stato risolto: le strade, il PUG e le marine non hanno fatto passi in avanti e del filobus non si capisce dopo 12 anni cosa farne (secondo la ex sindaca qualcuno non lo ha voluto fare funzionare perché interessava di più il business delle strisce blu). L’incontro dei civici nella sala conferenze dell’Hilton Garden Inn si trasforma in un’ovazione per Adriana Poli Bortone. I vecchi amici la esaltano e le chiedono di candidarsi: i più schietti sono Egidio Personè e Ruggero Vantaggiato. La sala è piena: si tratta di 400 posti. Alcune poltrone sono vuote, ma all’inizio c’è gente in piedi che nel corso degli interventi va via.
In sala c’è Aldo Aloisi con i suoi uomini, ma anche Ugo Lisi, che si sfoga contro chi lo ha fatto fuori (alludendo a Fitto e compagni) al margine dell’incontro, e qualche altro personaggio noto nella politica di ieri. C’è a sorpresa Massimo Fragola come osservatore: Andare Oltre non è ancora chiaro come si muoverà considerato il fatto che Mellone potrebbe sempre avere un ruolo divisivo nel centrodestra molto gradito a Emiliano. A un certo punto si fa vedere anche l’architetto Foresta, che sembra aver preso le distanze da Delli Noci. Presenti tanti giovani con i loro movimenti. A coordinare la serata c’è l’ingegnere Francesco Grasso (Civiche Unite). Presente anche Cristian Sturdà, commissariato per la sua strenua difesa della candidatura della Poli, fatta con comunicati che attaccavano duramente la gestione forzista: ora probabilmente lascerà il partito. Tra le persone venute a curiosare anche Anfredo Prete, presidente della Camera di Commercio.
Il civismo è il mantra dell’appuntamento dell’Hilton Garden Hinn: il termine, ormai di tendenza nella politica italiana, viene utilizzato almeno una volta in ogni periodo pronunciato dai vari relatori. Il notaio Riccardo Pellegrino fa riferimento ai progetti di MoviMenti e anela a un percorso fondato sulla progettualità e competenza. I temi sono belli: si parla del ponte da creare con la forza delle idee. “Non lanciamo candidature, ma un programma condiviso”. Da parte dell’associazione presieduta dal professore Fernando Greco si fanno delle precisazioni sul fatto che la senatrice non è la lori candidata. MoviMenti non vuole fare un endorsement ad Adriana Poli Bortone, ma vuole parlare di idee e progetti: poi, in realtà la serata prende un’altra rotta.
“I bulli li puniamo” – inveisce Aldo Aloisi riferendosi ai suoi ex compagni di coalizione – “Noi di azione popolare abbiamo individuato la nostra portabandiera: è Adriana Poli Bortone”. Nel pubblico Roberto Fatano, che rappresenta gli imprenditori, anche lui sale sul palco a chiedere di cambiare attraverso il civismo: “Abbiamo bisogno di persone serie”. L’imprenditore critica anche il governo di sinistra e parla delle strade ricoperte al 90 per cento col sabbione, che continuano a bucarsi alle prime intemperie.
I civici invocano la comunità che partecipa. C’è qualche critica per la giunta Salvemini per la “scarsa incisività” e per il fatto che “per sopravvivere abbia dovuto fare ricorso a un ‘organo esterno’ subito rigettato”, cioè gli uomini di Marti. “Il filobus lo volevamo smontare: alla fine tutto si è risolto in un viaggio a Roma senza seguito” – spiega Pellegrino, portavoce di MoviMenti, che si augura “che la direzione sia davvero Lecce e non Palazzo Carafa”.
Antonio Lamosa è presente col suo MPL, dopo un avvicinamento a Puglia Popolare, sventola la bandiera delle civiche unite. “Noi siamo la maggioranza dei cittadini”- dice l’ex consigliere della maggioranza perroniana, non eletto nelle ultime elezioni.
Come in ogni campagna elettorale si parla di barriere architettoniche e marine. Si parla dei finanziamenti europei per abbatterle: è chi non punta a quelle risorse in periodi di magra? Il rappresentante del Movimento Regione Salento, Serafino, insiste sulla formazione, su una visione nuova della politica. Ancora belle parole. Adriana Poli Bortone annuncia la scuola di politica in collaborazione con Fatano per preparare i giovani al governo della pubblica amministrazione.
Poi, Egidio Personé interviene con un certo pragmatismo e ricorda che è meglio andare al sodo: “Faccio parte del Movimento Sociale, che ha dato i natali a grandi personalità, non agli incapaci che sono venuti dopo. Una persona già l’abbiamo: la nostra candidata è Adriana Poli Bortone”.
LA RIFLESSIONE DI CARMEN TESSITORE
In sala c’è anche Massimo Tessitore, ma non vuole parlare e c’è la responsabile di Nuovo Umanesimo che parla dei valori di giustizia sociale, solidarietà e altro: tutte cose condivisibili che si possono dire in ogni occasione elettorale. Carmen Tessitore sarebbe la leader di questo movimento civico: qualcuno vociferava di un suo sostegno a Poli Bortone, quindi lei ha mandato in comunicato per dire che farà una riflessione: “Ho avvertito la necessità di prendermi un momento di riflessione, non certamente dal Movimento ‘Nuovo Umanesimo’ di cui, insieme ad altri amici, tutti fieramente ispirati dal pensiero politico di Giorgio La Pira, sono orgogliosamente fondatrice.
La verità è che mi sento sconfortata dall’empasse in cui si trova il centrodestra leccese, per il quale continuo a sperare in un futuro attento allo spirito dei tempi, come una madre che sogna un avvenire radioso, libero e di prospettiva per i propri figli.
Mi fermo dunque per ripensare a quale sia il Bene per questa città, da sempre città di accoglienza e di prossimità, che merita un futuro basato sui valori per i quali mi sono sempre spesa e per i quali da sempre combatto, ossia il rispetto della dignità umana, la sussidiarietà, la solidarietà, la legalità, la giustizia sociale”.
Ruggero Vantaggiato della Lega del Cittadino e Ambiente si dice rammaricato perché sperava di trovare anche altri amici notabili: “Programmi e primarie non sono altro che la figlia di fico per coprire le vergogne. Le liste devono essere piene di persone che portino voti. Adriana Poli Bortone ci dica se si candida o ci indichi un nome degno”. La senatrice risponde solo con un sorriso che non avrebbe mai potuto fare le primarie. La risposta riguardo alla sua candidatura, invece, la conosciamo già da tempo: nessuno disinnescherà la bomba nel centrodestra che rischia di farlo nuovamente saltare in aria, a meno che un abile pontiere non recuperi i rapporti con un po’ di civiche.