NARDÒ – Prestare servizio da precario anche per 20 anni e poi, come se nulla fosse, ritrovarsi a casa a 50 anni, in un’età dove il lavoro non te lo dà più nessuno. È una delle tante storie di lavoratori del sud: accade spesso ed è accaduto alla NTC di Nardò. La famosa pista neretina aveva diversi lavoratori con contratti di somministrazione. Poi è arrivato il decreto Di Maio e i vertici hanno deciso di esternalizzare lasciando a casa circa 50 tra driver e meccanici. Ma i piloti che hanno lavorato tanti anni e che speravano in un futuro stabile non ci stanno e scendono in strada.
Sit – in per la seconda volta davanti ai cancelli per rallentare l’attività dell’azienda. “Siamo in attesa che la gente ci convochi per aprire un tavolo con l’azienda – spiega Sabina Tondo, sindacalista della Cgil – Parliamo di persone sui 50 anni non più integrabile. Il decreto Di Maio è stato applicato in modo sbagliato dall’azienda. Sospettiamo che i contratti fatti siano al ribasso”. Nel corso della mattinata si è tenuto un incontro informale con una dirigente dell’azienda: c’è la volontà dei vertici di aprire un dialogo.