ROMA – La parabola degli estimi catastali a Lecce rimbalza sui tavoli del Governo e del Mef con l’Interrogazione della Senatrice Teresa Bellanova. Che sollecita al Ministro Tria un intervento in tempi rapidi per “evitare una discriminazione tra i cittadini e un danno evidente a una parte numerosa della popolazione leccese”.
Nell’interrogazione la Senatrice ripercorre i punti salienti, a partire dalle richieste nel 2010 della Giunta comunale all’Agenzia del Territorio di Lecce, del riclassamento delle rendite catastali degli immobili urbani che occupa ormai da settimane le pagine della stampa territoriale, ed evidenzia anche i punti in ombra di una decisione amministrativa tesa a modificare il valore degli immobili urbani ai fini della rendita catastale e al centro di una vicenda ormai intricatissima che ha determinato un aumento di Irpef, Imu, Tasi e tasse di compravendita degli immobili ma non per tutti: solo per coloro che, quando il caso estimi è esploso, non hanno presentato ricorso alla commissione tributaria.
“Una situazione paradossale”, commenta la senatrice Bellanova, “per cui adesso cittadini che abitano nello stesso condominio, magari sullo stesso pianerottolo e in appartamenti uguali, si troveranno costretti a pagare tasse diverse. Un provvedimento iniquo che finisce per trattare diversamente, dal punto di vista tributario, situazioni identiche. Per questo è necessario un intervento immediato dell’Amministrazione centrale, prima che la sentenza definitiva del Consiglio di Stato si traduca in cartelle esattoriali, ovvero in una batosta per quelle migliaia di cittadini che hanno optato per il solo ricorso amministrativo, a differenza di quei 7mila che, avendo impugnato gli avvisi di accertamento dinanzi alla Commissione Tributaria di Lecce, oggi si vedono annullare il nuovo classamento, nel frattempo definito illegittimo dalla Cassazione”.