LECCE – Marco Miceli, candidato del Pd al Consiglio comunale di Lecce, offe un quadro, con dati alla mano, della raccolta e abbandono del rifiuti e offre le sue soluzioni: “Da alcuni anni Lecce si è allineata alle normative nazionali ed europee ed ha adottato la raccolta differenziata “porta a porta” dei rifiuti domestici. I vecchi cassonetti agli angoli delle strade, spesso stracolmi, sporchi e maleodoranti, sono ormai – per fortuna – un lontano ricordo. I mezzi dell’azienda ecologica passano ogni mattina presto davanti alle nostre case, dove noi diligentemente abbiamo depositato, negli appositi contenitori, i nostri rifiuti domestici differenziati per tipologia: frazione organica, destinata al compostaggio o alla termovalorizzazione; carta, vetro, metalli e plastica, destinati al riciclo e successivo riutilizzo; frazione residua indifferenziata, destinata alle discariche. Fare una buona raccolta differenziata appare attualmente l’unico metodo in grado di ridurre il problema che angoscia le generazioni future: lo sfruttamento delle risorse del pianeta e l’accumulo e lo stoccaggio dei rifiuti prodotti dall’uomo.
Ma siamo realmente in grado di fare una buona raccolta differenziata? Molti sforzi sono stati fatti per divulgare principi, metodi e buone pratiche; è parere di chi scrive che la spia di una corretta raccolta differenziata dei rifiuti in casa sia la quantità di frazione indifferenziata che abitualmente conferiamo, cioé: tanto minore è la quantità di rifiuti indifferenziati, tanto più virtuosa è la raccolta che riusciamo a fare.
La situazione in Italia è nettamente a favore dei territori del Nord, con il 66% di differenziata, seguito dal Centro con il 51% e dal Sud con il 41%. La raccolta differenziata a Lecce è gradualmente migliorata negli anni 2013-2017, secondo il rapporto dell’ISPRA, passando dal 18 al 31% (!!!). Ciò significa che siamo nettamente al di sotto della peggior media nazionale.
Le cause? Difficili da individuare con esattezza: ignoranza o noncuranza ? cattiva informazione o sottovalutazione del problema ? Fatto sta che basta fare un breve giro nelle campagne a ridosso della città per rendersi conto di una realtà sempre più sbalorditiva: cumuli di immondizie, a volte accuratamente avvolti in sacchi di platica neri, che occhieggiano tra le erbe alte dei campi… in barba a qualunque buon proposito di raccolta differenziata e – soprattutto – in danno dell’ambiente e del decoro.
I rifiuti abbandonati sono di vario tipo; ad esempio rifiuti domestici senza alcuna differenziazione, ma anche rifiuti speciali, che nessun centro di raccolta può smaltire e che devono necessariamente essere conferiti – a caro prezzzo – a ditte specializzate. Ad esempio le comunisssime coperture trasparenti in policarbonato, ma anche residui di guaina elastica, molto diffusa nella impermeabilizzazione dei terrazzi. Non è assolutamente giustificabile un comportamento del genere, ma almeno si comprende il perché: si preferisce “gettare alle ortiche” questi rifiuti invece di affrontare gli elevati costi di un corretto smaltimento. Eppure questi materiali vengono a tutt’oggi acquistati liberamente e frequentemente, senza che alcuno dia informazione delle difficoltà di smaltimento una volta che sia venuta meno la ragione del loro utilizzo. E’ possibile pensare ad una convenzione del Comune con le ditte specializzate, per favorire il conferimento a basso costo di questi materiali da parte dei privati cittadini, visto che sono molto comuni in edilizia? Sarebbe – a mio parere – un importante contributo alla causa della corretta raccolta dei rifiuti e, nello stesso tempo, della pulizia delle nostre campagne”.