di Francesco Oliva
LIZZANELLO (Lecce) – In bagno o nel garage di casa dei nonni. Qui, lontano da occhi indiscreti, uno zio avrebbe abusato di due nipotine disabili rispettivamente di 13 e 12 anni. Sulla vicenda il pubblico ministero della Procura di Lecce, Giovanna Cannarile, (di recente transitata nel pool dell’Antimafia) ha aperto un’inchiesta. Nel registro degli indagati, come atto dovuto, è stato iscritto il nome del presunto zio molesto: un 50enne, residente a Lizzanello, con un lavoro di tutto rispetto. Nei suoi confronti viene ipotizzato il reato di atti sessuali con minorrenni continuata. L’impianto accusatorio, a breve, dovrà essere confermato dalle presunte vittima nel corso dell’incidente probatorio già richiesto dal pubblico ministero con successiva perizia psicodiagnostica che sarà affidata ad uno specialista.
L’ennesima vicenda di presunti abusi intrafamiliari si sarebbe consumata in un comune della Grecìa salentina. E la gravità della storia (di cui riferiamo in esclusiva) è rappresentata non solo dalla giovane età delle presunte vittime ma anche e soprattutto dalle loro problematiche: la più grande è affetta “da una disabilità intellettiva moderata con disturbi oppositivi e provocatori”; la più piccola, invece, da “una disabilità cognitiva lieve”. E se da una parte i problemi psichici delle due ragazzine potrebbero acuire la portata delle accuse dall’altra rappresentano un ulteriore elemento che gli inquirenti dovranno filtrare con attenzione per vagliare la veridicità delle dichiarazioni delle due ragazzine.
È stata proprio una delle due sorelle a mettere in moto le indagini con le confessioni rilasciate agli operatori di una comunità da cui era seguita per curare il suo deficit mentale. La confessione si è tramutata, in breve, in una comunicazione di reato inoltrata alla Procura dei Minori. Sono stati così ricostruiti i presunti abusi a cavallo dello scorso mese di gennaio. In casa dei nonni, come detto. Ora nel garage, ora in bagno. Toccatine, palpeggiamenti, in un caso lo “zio molesto” avrebbe anche utilizzato un colore per “toccare” la nipotina più piccola. Accuse già confermate in un primo ascolto davanti al giudice. Contestualmente all’apertura di un’inchiesta penale il Tribunale per i Minori ha aperto un procedimento a carico di padre e madre delle due ragazze per chiedere il decadimento della limitazione della potestà genitoriale.
Gli stessi genitori che, assistiti dall’avvocato Ilario Manco, dopo aver acquisito dettagli sulle presunte molestie a carico delle figlie hanno preferito non denunciare il parente dopo un inziale prevedibile momento di forte sbandamento. Tanto che non appena le figlie saranno chiamate a testimoniare davanti a un giudice si costituiranno nel giudizio al solo fine di accertare la verità. A difendere d’ufficio l’indagato, l’avvocato Giampaolo Potì.