LECCE – Liliana Segre da oggi è cittadina onoraria di Lecce: i 28 presenti votano favorevolmente all’unanimità. Per l’occasione sono presenti le classi della Scuola primaria di Surbo “Vincenzo Ampolo” (V sezione A e V B scuola primaria): piccoli studenti tutti i religioso silenzio a osservare i lavori del Consiglio comunale leccese. Su proposta del sindaco Carlo Salvemini, il Consiglio comunale di Lecce aderisce alla rete di Comuni che scendono in campo contro il razzismo e per tutelare la memoria.
“Con la sua instancabile opera di testimonianza degli orrori della Shoah e l’attivismo encomiabile a favore della memoria, la senatrice Liliana Segre rappresenta un alto esempio di impegno civile – ha affermato il sindaco – La sua attenzione nei confronti delle giovani generazioni, della loro educazione ai valori della tolleranza, del rispetto dell’altro, del rifiuto della discriminazione e della violenza, si è concretizzata nell’impegno di una vita.
Con adesione larga e convinta da parte della società civile e delle istituzioni, a partire dalla Presidenza della Repubblica, si è più volte manifestato nel Paese un unanime sentimento di riconoscenza nei confronti dell’operato di Liliana Segre. Manifestando la propria adesione a tale sentimento diffuso di riconoscenza, e come segno di una volontà di impegno a favore dei valori della tolleranza, del rifiuto dell’odio, del rispetto tra i cittadini, la città di Lecce riconosce la cittadinanza onoraria a Liliana Segre”.
L’iniziativa segue l’adesione del Comune di Lecce alla “Rete delle Città per la memoria contro odio e razzismo” di ALI – Autonomie Locali per l’Italia, deliberata dal Consiglio comunale il 29 novembre 2019 e concretizzatasi con la partecipazione del sindaco della città di Lecce alla marcia del 9 dicembre scorso a Milano al fianco di Liliana Segre, all’indomani dell’assegnazione di una scorta alla senatrice dopo le minacce ricevute sui social network. La senatrice Liliana Segre, novantenne residente nel capoluogo lombardo, che non ha potuto essere presente in Consiglio comunale, si è detta profondamente onorata dal riconoscimento e chiesto al sindaco di rivolgere ai concittadini leccesi un affettuoso saluto.
Passa la mozione proposta da Roberto Giordano Anguilla per l’intitolazione di una via della città per Norma Cossetto, ovvero una delle battaglie di Gioventu Nazionale Lecce, che da sempre combatte per la memoria di una studentessa italiana che nell’ottobre del 1943 fu “stuprata e uccisa dalla violenza partigiana”. “Il 10 febbraio ricorre il giorno del ricordo – ha affermato Giordano Anguilla – possa essere questo un segno per non dimenticare e condannare tutti insieme quell’orribile pagina di storia”. Con questo primo passo si avvierà l’iter amministrativo per poi giungere all’intitolazione. Tutti d’accordo nel promuovere anche questa iniziativa. Tra le interpellanze anche quelle sullo stato dei lavori per la riqualificazione dell’area riguardante i parchi Corvaglia e Balsamo, rione San Pio e lavori di ristrutturazione degli impianti sportivi tensostatici e riduzione delle tariffe per la concessione degli stessi. L’amministrazione rassicura: tutto va avanti.
Perplessità sono state espresse da parte del consigliere pentastellato Arturo Baglivo l’inclusione sociale dei soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza: i beneficiari Rdc sono tenuti a svolgere Progetti Utili alla collettività (PUC) nel Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16.
I Comuni sono responsabili dei PUC e li possono attuare in collaborazione con altri soggetti. A Ginosa i Puc sono stati attivati, Lecce è in ritardo secondo Baglivo. Per l’assessore Silvia Miglietta, invece, tutto procede secondo la tabella di marcia. Il consigliere pentastellato, pero annuncia una mozione per discutere in maniera partecipata dei Puc e delle opportunità lavorative che si possono dare agli oltre 2000 fruitori leccesi del reddito di cittadinanza.
Tra gli argomenti discussi anche la vexata quaestio della rotatoria tra la fine della via Gallipoli a quella di Viale dell’Università, che non si può più fare perché manca un progetto esecutivo. Intanto, l’esito della sperimentazione della “rotatoria virtuale” fatta dai palazzi che sorgono al centro, secondo Marco De Matteis, va bene perché in sei mesi si è ridotto l’indice di incidentalità. Ma Luciano Battista non ci sta e trasforma la sua interpellanza in un ordine del giorno per costringere l’amministrazione a discutere e a cambiare le cose con un’opera pubblica che risolva la situazione. Per De Matteis le rotatorie non danno sempre buoni frutti: quella davanti alla questura crea molto traffico. Il consigliere di centrodestra Pasquino ricorda che i tempi di percorrenza di quel tratto di strada sono stati raddoppiati e i problemi permangono. I fondi per la rotatoria sono disponibili, bisogna ricominciare da zero per il progetto. Secondo Adriana Poli Bortone, bisognerebbe dare un’accelerata sul progetto esecutivo della nuova rotatoria: la sperimentazione va male perché troppe macchine girano a sinistra (commettendo infrazioni) senza fare il giro dei palazzi. “È possibile che un progetto esecutivo da 12 anni non si riesca a fare? Non è che ci sono altre priorità su cui volete dirottare il finanziamento? Spiegateci il motivo ostativo” – attacca Poli Bortone. Ma per la sinistra una rotatoria potrebbe peggiorare la situazione e l’attuale soluzione, vista la scarsa incidentalità, sembra la migliore.