Per questo week-end vi propongo la visione di “TELL ME WHO I AM”, film diretto da Ed Perkins, di genere documentario, thriller, drammatico, uscito su Netflix nel 2019. La storia raccontata in questo documentario si in incentra sulla vita di due gemelli. Alex Lewis un giorno si sveglia senza ricordare nulla di sé stesso, della sua famiglia, della sua vita ma riconosce e ricorda Marcus il suo fratello gemello.
Alex è un uomo adulto e per ricordare dovrà ricominciare tutto da capo, riscoprire le abitudini di casa, alcune molto strane, dovrà ricomporre il puzzle delle loro vacanze, dell’infanzia e dell’adolescenza, ovviamente in questo percorso sarà guidato da Marcus che grazie al suo sostegno, rispondendo a ogni sua domanda gli renderà più facile ricordare. Alex vorrà sapere che fine hanno fatto i suoi amici storici, la sua prima fidanzatina e Marcus gli racconterà tutto anche del giorno in cui sono morti i loro genitori.
Quando i due gemelli svuoteranno la casa di famiglia, Alex avvertirà una tetra sensazione guardando i muri dell’abitazione e chiederà a Marcus se loro in passato hanno subito abusi, ottenendo come risposta un conciso sì. Tell me who I am è un thriller angosciante, ben curato e limato, Ed Perkins dimostra di possedere un talento Hitchcockniano, fornendo un documentario duro e crudo, senza però offrire dettagli troppo scandalosi per ottenere consensi. Si tratta di una storia vera e il fatto che ci venga presentata in un documentario non rende lo spettacolo meno incalzante. I due protagonisti ora 56enni, si confrontano l’un l’altro, giungendo alla resa dei conti, per buona parte della loro vita si sono sentiti degli agnellini ma la loro unione fraterna li ha trasformati seppur con delle cicatrici in due maestosi leoni.
I due uomini oggi sono la voce che dà speranza e coraggio a chi è stata derubato dell’età dell’innocenza. Tell me who I am è una storia amara e profonda e in questo documentario possiamo ascoltare le esperienze e le testimonianze dei due gemelli ed entrare in empatia con loro. Anche se Alex e Marcus appaiono forti, hanno delle fragilità a cui hanno potuto sopperire attraverso il loro legame intenso e viscerale. Il regista come già detto ha svolto un lavoro sopraffino, ha esplorato magistralmente le dinamiche e il surreale contesto che un adulto deve affrontare quando dimentica tutto a seguito di un trauma ma ha anche analizzato il valore, la fede, la fiducia ed il rapporto radicato che hanno i gemelli identici, aspetti difficili da comprendere se non si è come loro. La verità anche se sgradevole va accettata, abbattendo i muri della vergogna, dei sensi di colpa e della paura, un’esperienza che i due fratelli hanno vissuto e imparato sulla loro pelle.