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SAN PIETRO VERNOTICO (BR) – Daniele Fanciullo, di San Pietro Vernotico professione un farmacista, con la a passione per la cinematografia, che lo ha portato a frequentata un corso alla Vision Academy di Roma, dalla quale è uscito conseguendo un attestato di regista.
Daniele ha prodotto il cortometraggio “Mille e una vita” in cui racconta “La solitudine di un vecchio nelle sue azioni quotidiane. Esce di casa, compra il giornale, si reca nel solito parco e si siede sulla solita panchina. Ma, un giorno, accade qualcosa ” d’insolito… “.
Il corto è tra i cinquanta finalisti della XIII edizione del Festival Internazionale del Film Corto “Tulipani di seta nera”, manifestazione organizzata dall’associazione studentesca Università Cerca Lavoro, da un idea di Paola Tassone.
Le proiezioni dell’edizione 2020 si svolgeranno durante le giornate del 18, 19, 20 e 21 giugno in versione streaming. Le premiazioni e la serata di gala sono invece fissati per la serata del 22 giugno, durante la quale verranno consegnati sei premi per i migliori tra i cortometraggi, clip musicali e documentari, visualizzazioni Rai Cinema Channel, opera prima (Sorriso Nascente) e giuria di varie età, ai quali si aggiungono l’attrice, l’attore e il regista di fama internazionale che si sono contraddistinti per aver affrontato temi cine-sociali di qualità.
Abbiamo incontrato il giovane regista Sanpietrano per una chiccherata informale intorno al corto:
Come è nata l’idea di questo cortometraggio?
“Qualche anno fa, tutte le mattine in un parco del paese notavo un anziano fare sempre le stesse cose. Si recava a comprare il giornale, si sedeva sulla solita panchina a sfogliarlo. Dopo pochi minuti, richiudeva il giornale e si guardava intorno. Cosi, da regista e sceneggiatore ho immaginato cosa mai passasse per la testa a questa persona”
Come ha coinvolto il protagonista?
“Pietro Ciciriello è gia un attore affermato. L’ ho apprezzato molto nel corto ” La giraffa senza gamba” di Fausto Romano. Ho intuito subito che sarebbe stato il protagonista del mio film. Gli ho inviato la sceneggiatura ed è rimasto subito entusiasta”
Al centro del corto c’è la figura dell’anziano ormai solo. Come lo descriverebbe?
“Semplicemente come la frase all’ inizio del corto “la solitudine o ci fa perdere o ritrovare noi stessi” cit. Roberto Gervaso”
Ha modelli di riferimento o fonti di ispirazione come regista?
“Ho diversi registi come fonte di ispirazione, ma se proprio devo sceglierne uno direi dal punto di vista artistico e comunicativo il Maestro Michelangelo Antonioni”
Ha incontrato difficoltà produttive?
“Essendo il mio primo corto, è stato completamente autoprodotto”
Come è stato lavorare con il cast?
“Molto bello e facile, dal momento che tutti gli attori e il cast tecnico avevano già preso Parte ad altre produzioni”.