SAN CESARIO (LECCE) – Il direttore generale dell’Asl ha finalmente una voce più distesa e sorride: “Anche l’ospedale di San Cesario oggi è stato svuotato: non ci sono più malati di covid-19. È passata la paura: avevamo 32 pazienti in Terapia Intensiva al Dea, senza quella meravigliosa struttura non avremmo retto, perché disponevamo di soli 16 posti al ‘Vito Fazzi’”. Il professor Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e rianimazione generale del San Raffaele di Milano, coinvolto in prima linea nella lotta contro Sars Cov 2, ha dichiarato ieri, in un’intervista con Lucia Annunziata, su RAI3, che il virus “clinicamente non esiste più”. Il direttore Rollo non si sente di smentirlo, ma invita alla prudenza: “Come abbiamo scritto nel nostro report, non ci sono positivi in provincia di Lecce da 14 giorni (quelli che ci sono stati si sono infettati a Brindisi: si tratta di operatori sanitari che svolgono il loro lavoro in luoghi di ricovero del Brindisino): quindi, tecnicamente il ciclo virale del SARS-CoV-2 è esaurito nel Leccese. Manteniamo i numeri di posti disponibili per stagione estiva, perché con i turisti che vengono dal nord bisogna essere pronti ad affrontare qualsiasi problema. Bisogna cercare di tornare alla normalità: le aperture sono giuste. Quindi la sanità salentina deve essere pronta ad affrontare le emergenze nella stagione turistica. I posti negli ospedali ci sono”.
Tra le notizie positive c’è un primo sì informale del Ministero della Salute a un unico centro Covid a San Cesario (abbiamo lanciato in anteprima questo progetto dell’Asl, ora però c’è il sì, che dovrebbe essere formalizzato è finanziato a breve). L’idea del presidente dell’Ordine dei Medici, Donato De Giorgi di realizzare un “piccolo Spallanzani” per tutte le malattie infettive a Galatina non è percorribile secondo l’Asl leccese. Tra l’autunno e l’inverno il Salento dovrebbe avere un unico centro per affrontare tutte le problematiche che riguardano il covid-19 a San Cesario. L’incubo sembra finito, ma nel mondo si accendono nuovi campanelli d’allarme: restiamo a guardare, rispettando le regole, con un cauto ottimismo.