Il Lecce promette cuore e grinta nella partita interna contro la Lazio di Simone Inzaghi. Serata calda, ma, ventilata al Via del Mare.
Liverani col suo 4-3-1-2 opta per Gabriel; Donati, Lucioni, Paz, Calderoni; Barak, Petriccione, Mancosu; Saponara; Babacar, Falco.
Lazio schierata col 3-5-2 ed in campo Strakosha; Patric, Acerbi, Radu; Lazzari, Luis Alberto, Leiva, Parolo, Jony; Immobile, Caicedo.
Primissime battute e Mancosu scuote gli aquilotti, gol di pregevole fattura, però, viziato da un fallo di mano secondo la Var.
Minuto sei e Gabriel sbaglia l’appoggio su un alleggerimento: Immobile ne approfitta tirando in porta, sulla ribattuta Caicedo non sbaglia, 0-1.
Il carattere del Lecce viene fuori, i giocatori giallorossi pur rischiando qualcosa si attengono ad un ritmo ed un pressing notevole. Calderoni per poco, non sorprende Strakosha, la manovra dei salentini appare attenta. Petriccione che ha preso possesso del “cervello” del centrocampo sembra più ordinato e veloce, come qualche tempo addietro. Alla mezz’ora arriva il pareggio del Lecce, cross dalla destra di Falco, Babacar svetta al centro dell’area laziale, colpisce bene di testa, ignorato dalla difesa biancoceleste, ed è 1-1. Caicedo, anche lui di testa, conclude di poco sopra la traversa a dieci minuti dal termine della prima frazione.
Calcio di rigore per il Lecce, Patric con le braccia ferma il cross basso di Calderoni, in pieno
recupero del primo tempo (dopo aver consultato la Var): Mancosu dal dischetto fallisce per la prima volta. Il risultato resta in parità.
Tre i cambi, all’avvio dei secondi quarantacinque minuti, nella Lazio, Milinkovic Savic per Leiva, dentro Felipe per Radu ed in campo Lukaku per Jony. Inzaghi chiede fisicità alla sua squadra, troppo “nobile”, probabilmente, sin qui.
Mancosu, prova la botta col destro, deviata in angolo: sugli sviluppi del corner Lucioni colpisce di testa vincendo le resistenze fisiche di Acerbi
ed è 2-1.
Babacar si fa male e Liverani butta nella mischia Majer che rientra dall’infortunio.
Il Lecce sembra imporre il proprio gioco con convinzione e grinta, proprio come lo abbiamo visto in tante occasioni del girone d’andata.
Liverani richiama Saponara per Farias.
La formazione laziale si gioca il tutto per tutto con discese pericolose, ma, il Lecce gestisce bene la fase difensiva, funziona anche bene la trappola del fuorigioco. Immobile, infatti, viene pizzicato diverse volte in off-side.
Gabriel si fa perdonare con una bella parata: Louis Alberto calcia a colpo sicuro al sessantanovesimo, ma, l’estremo difensore si oppone. Dentro Deiola e Rispoli per Falco e Petriccione.
La Lazio insiste e cerca caparbiamente il pari. Ma passano cinque minuti e, in seguito ad un’azione spettacolare, prima Mancosu e poi Majer sbagliano da due passi un gol pesantissimo.
A poco meno di sette minuti dalla fine del match, Gabriel tenta nuovamente il suicidio, sbagliando il disimpegno, tuttavia, tutto rientra nella norma.
Inzaghi richiama un volenteroso Lazzari per Adekanye. Proprio sul nuovo entrato, Gabriel compie un miracolo: colpo di testa sventato in corner.
Il Lecce scaccia la crisi e vince meritatamente contro la Lazio, infrangendo i sogni scudetto degli ospiti.
Merito della grinta, del coraggio, del gioco e del carattere: tutti ingredienti indispensabili per salvarsi.