“L’ennesima scusa per chiudere le scuole. Dopo che non si è fatto nulla per mesi, adesso Emiliano ci vuole fare credere che con quindici giorni di vaccinazioni a tappeto il problema sarà risolto!”. Lo dichiara la deputata pugliese di Forza Italia, Veronica Giannone, componente della Commissione infanzia e adolescenza, commentando l’ultima ordinanza del Presidente della Regione Puglia Emiliano, che ha previsto un nuovo stop all’attività didattica in presenza per tutti gli alunni della regione fino al 5 marzo.
“Vorrei capire, invece, -aggiunge- perché non sono stati organizzati dei protocolli di prevenzione e controllo, partendo dai tamponi rapidi per studenti, docenti e per il personale scolastico per garantire la didattica in presenza in piena sicurezza per tutti. Ancora una volta, si usa la scuola come “capro espiatorio” per nascondere il completo fallimento del sistema dei tracciamenti, dei trasporti… insomma, per nascondere un vero e proprio disastro!
Ci sono tantissime famiglie –prosegue la deputata azzurra- che non sanno come conciliare la didattica a distanza dei figli sia per motivi lavorativi (perché, per esempio, hanno esaurito i congedi) sia per motivi pratici non avendo la disponibilità di più PC in casa o magari non hanno una connessione wifi! E su queste problematiche non mi pare siano stati presi dei provvedimenti urgenti. I genitori, così come i ragazzi, si devono arrangiare!
Proprio a questi genitori vorrei ricordare che la stessa ordinanza stabilisce che le istituzioni scolastiche hanno la facoltà di ammettere il 50% degli alunni in presenza qualora non possano, per oggettive impossibilità, partecipare a distanza. Ho saputo che già molte richieste sono state fatte: io, personalmente, ho provveduto ad inoltrare la richiesta per i miei figli e molti altri genitori stanno organizzando sit-in di protesta davanti gli istituti scolastici di tutta la regione. Anche il Codacons ha fatto ricorso al Tar per contestare l’ordinanza.
Insomma –conclude Giannone- spero che almeno i dirigenti scolastici diano ascolto ai cittadini e si attivino al più presto per organizzare le classi in presenza.
Solo grazie ad una forte mobilitazione possiamo scongiurare questa incomprensibile scelta che svilisce il sacrosanto diritto allo studio dei nostri ragazzi”.