HomeCronacaAnabolizzanti acquistati per gonfiare i muscoli e migliorare prestazioni agonistiche: 34 indagati

Anabolizzanti acquistati per gonfiare i muscoli e migliorare prestazioni agonistiche: 34 indagati

F.Oli.

SALENTO – Sui propri profili social in molti sfoggiano muscoli e pettorali scolpiti. Spesso, però, questi fisici marmorei sarebbero modellati non solo con il duro lavoro in palestra ma anche con l’utilizzo di sostanze dopanti. In 34 sono così finiti sotto inchiesta nell’ambito di un’indagine condotta dalla procura di Lecce che ha fatto luce su un giro di acquisti e cessioni di anabolizzanti su tutto il territorio nazionale. Le accuse sono anche pesanti perché si ipotizzano i reati di associazione a delinquere, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e utilizzo di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.

Indagati, come detto, residenti in tutta Italia. Non solo in Salento dove risultano indagati un 37enne di Melissano; una 29enne di Scorrano; un 50enne di Maglie; un 37enne di Alliste; un 36enne di Galatina ed un 39enne di Gallipoli. Ma l’inchiesta ha investito altre province pugliesi. Ci sono un 39enne di Brindisi; un 30enne di Minervino delle Murge; un 39enne di Carosino (nel tarantino) ed un 36enne di Sammichele. E in altre parti d’Italia. Sotto inchiesta è finita gente che vive in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Sicilia, Campania, Toscana e Molise.

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L’epicentro degli approfondimenti è stato localizzato nel magliese tanto che le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile del posto. Gli investigatori hanno raccolto intercettazioni in cui alcuni soggetti, tre quelli inizialmente monitorati, interloquivano fra loro dicendo di “scambiarsi queste sostanze dopanti in vista di gare e tornei”. L’inchiesta si è rapidamente allargata interessando più e più individui tanto che l’indagine, all’inizio, contestava persino il reato associativo.

Alla luce dell’ampio carteggio raccolto dagli investigatori e confluito in circa 200 pagine tra informative, intercettazioni e comunicazioni di notizie di reato, la procura ha ritenuto che non vi fossero le condizioni per procedere de plano all’archiviazione del procedimento ma che occorresse valutare l’istanza nel contraddittorio tra le parti interessate nella camera di consiglio fissata per il 27 febbraio prossimo davanti al giudice per l’udienza preliminare Angelo Zizzari.

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