Aggredì l’amico in un locale nella Notte di San Silvestro spedendolo in ospedale: condannato a 6 anni e 8 mesi

UGENTO (Lecce) – Lentamente ha ripreso la sua vita in mano tornando a fare l’elettrauto con il padre e lo zio: ovvero il lavoro che aveva sempre fatto prima di finire in rianimazione, subire una serie di interventi e sottoporsi a lunghe e complesse attività riabilitative per i postumi di un’aggressione nella Notte di San Silvestro del 2023. Quando, Marco Schirinzi, 23 anni, di Ugento, fu oggetto di un pestaggio. Il suo aggressore, ma non l’unico, Giuseppe Bocco, stessa età e stesso luogo di residenza della vittima, è stato condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione con l’accusa di lesioni personali gravi aggravate dall’aver agito per motivi futili. A emettere la sentenza è stata la giudice Giulia Proto al termine del processo che si è celebrato in abbreviato.

L’aggressione – per motivi di gelosia come riportano gli inquirenti – si consumò all’interno di un locale di Ruffano dove i due ragazzi, insieme ad altri amici, stavano festeggiando l’arrivo del nuovo anno. La lite proseguì all’esterno: qui Schirinzi venne ferito con una raffica di pugni e di colpi alla testa. E finì in ospedale (al Vito Fazzi di Lecce) con una perdita di coscienza prolungata per oltre 24 ore. Da quel momento per Schirinzi è iniziato un lungo calvario: un ricovero in rianimazione con sedazione e ventilazione, i successivi interventi chirurgici di craniotomia per ridurre e svuotare l’ematoma. Infine le terapie riabilitative. Dopo circa due settimane, il giovane uscì dal coma per rientrare a casa un mese dopo grazie alle cure dei medici e degli infermieri.

La guarigione, però, è stata lenta e difficoltosa. E non ancora del tutto completata. Il 10 luglio del 2023, la Commissione medica gli ha riconosciuto uno stato ansioso depressivo con disabilità neurologiche e una riduzione permanente della capacità lavorativa pari al 75%. In tutti questi mesi, poi, vittima e aggressore hanno cercato di chiudere la vicenda in via bonaria con un risarcimento del danno senza, però, mai trovare un accordo. E ora Bocco dovrà risarcire l’amico, assistito dall’avvocato Ezio Garzia, con una provvisionale di 140mila euro. Depositate le motivazioni, attese per i prossimi 60 giorni, la difesa, rappresentata dall’avvocato Mario Coppola, potrà impugnare la sentenza in Appello.