LECCE – Il risultato delle primarie del centrosinistra leccese può essere letto in tanti modi “filosofici”, come sta avvenendo in queste ore da parte della coalizione che ha visto vincere facile Salvemini (con le truppe dei big), ma sul piano dei votanti è il numero più basso mai realizzato nel capoluogo per l’individuazione di un candidato sindaco. Dal centrodestra al Terzo polo è una bocciatura unanime delle consultazioni di base con 4333 votanti. Il centrodestra, che non era al governo e si era diviso in due, scelse Saverio Congedo con 6500 votanti e fu giudicato un flop (anche perché Perrone porto 14mila persone al voto 5 anni prima). Oggi Salvemini aveva anche il presidente della Regione e quello della Provincia dalla sua parte. “Quattromila votanti circa alle primarie del centro-sinistra a Lecce sono numeri molto scarsi che testimoniano la disaffezione della gente per la politica, ma anche la scarsa capacità di inclusione di
questa amministrazione Salvemini, nettamente distante dai cittadini – scrivono Giorgio Pala, Tiziana Pastore e Salvatore De Mitri, responsabili di Lecce Futura 2024, insieme a Claudio Dell’Anna di Ora Lecce – Il nostro progetto civico, che fa riferimento al progetto lanciato un anno fa da ‘Lecce Futura’, guarda alla vera alternativa e pungola ormai da tempo le due diverse coalizioni. Il vero civismo è l’unico modo per riportare la gente alle urne, candidando volti nuovi e non professionisti della politica. Adesso il centro-destra
ha 48 ore per decidere il candidato sindaco, mettendo tutte le carte sul tavolo e rispondendo alle primarie del centro-sinistra con un nome valido e credibile. Non c’è più tempo da perdere. Noi
manteniamo la nostra posizione neutrale fino a quando entrambe le coalizioni non avranno chiarito
del tutto le proprie scelte, pronti a un’idea di candidato sindaco alternativo”.
Anche chi non è ancora uscito con comunicati, come Puglia Popolare e Azione boccia le primarie, che dallo stesso gruppo erano state definite “finte”, perché incapaci di contrapporre un candidato forte cone il sindaco uscente. Patti è un semplice consigliere di maggioranza: non ha la forza di fuoco di un primo cittadino uscente spalleggiato da Emiliano.
“Il popolo di sinistra non si è reso disponibile a mettersi in fila ai gazebo – attacca il consigliere comunale Andrea Guido – Irrilevante, infatti, è stato il numero dei leccesi che hanno deciso di sacrificare un po’ del loro tempo per una classe dirigente che li ha ripetutamente delusi.
Paradossalmente è questa la questione più importante a cui dovranno dedicarsi d’ora in poi Salvemini e Delli Noci. Sette anni di assoluto solipsismo alla lunga hanno stancato anche gli elettori più fedeli. L’individualismo esasperato del Sindaco alla fine ha prodotto un risultato disastroso.
È imbarazzante anche per me leggere questa mattina le dichiarazioni dei principali esponenti del centro sinistra cittadino, provinciale, regionale e nazionale che parlano di un grande successo in termini di partecipazione. La mia lettura è un’altra: i leccesi, ieri, hanno già espresso inequivocabilmente la loro volontà di mandare a casa la coalizione al governo leccese.
Mi chiedo quali sarebbero stati i numeri di ieri senza l’apporto delle civiche. Dai 7.800 delle ultime primarie, quelle del 2012, si è passati a poco più di 4.000 votanti. Il risultato è evidentemente più che fallimentare”.
“Le primarie del centrosinistra che si sono appena svolte a Lecce hanno segnato il dato più basso mai registrato nella storia, del centrosinistra così come del centrodestra – spiega il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia on. Saverio Congedo – Solo 4mila leccesi hanno votato per un risultato che era scontato e cioè la vittoria di Carlo Salvemini su Pierpaolo Patti. Pur con tutto il rispetto che si deve per ciò che avviene in compagini politiche avversarie, non si può non constatare la scarsa affluenza di partecipazione, un vero e proprio flop, che suona come una bocciatura dell’azione amministrativa di Carlo Salvemini e del centrosinistra anche da parte di quanti nel 2019 lo votarono e sostennero. Ora tocca al centrodestra, dimostrare responsabilità verso una città che ha lanciato un segnale politicamente chiaro di necessità di cambiamento e di buon governo che a Lecce manca del 2017”.
“A seguito del risultato delle Primarie del Centrosinistra per il Candidato Sindaco di Lecce, che ha consegnato il primo posto al Primo Cittadino uscente, Carlo Salvemini, il Consigliere Regionale della Lega, Gianni De Blasi, dichiara: “Apprendiamo senza alcuna meraviglia del risultato delle primarie Leccesi. Non entro, tuttavia, nel merito di un risultato che avviene ‘in casa d’altri’ e che ognuno valuta in base a propri metri di valutazione. Posso solo dire che se il centrosinistra è contento di questa espressione, non possiamo che prenderne atto. D’altra parte, però, ritengo giusto riconoscere il valore dell’esercizio democratico.
Quando i processi decisionali e l’individuazione della classe dirigente vengono determinati dal basso, la politica tutta deve esserne contenta, soprattutto in una fase storica in cui è evidente lo scollamento tra i cittadini e le istituzioni. Noi speriamo – prosegue – di recuperare questo scollamento. E di riuscire a farlo il prossimo anno consegnando al centrosinistra i banchi della minoranza.
Se, infatti, è evidente la bontà delle iniziative di partecipazione, è però altrettanto evidente che Lecce ha bisogno di un cambio di passo su tutti i temi. E questo cambio di passo può interpretarlo solo un centrodestra unito e forte che già nel passato ha dato ampia dimostrazione di grandi e concreti risultati”.
“Pur nell’auspicio di una corretta campagna elettorale – conclude – noi proponiamo altro per Lecce e per i Leccesi. E lo renderemo ancor più evidente nelle prossime settimane quando dimostreremo di scendere in campo con le energie migliori del centrodestra leccese, che hanno in animo impegno e caparbietà per restituire a Lecce la politica e l’amministrazione che merita”.