GALLIPOLI – Le notizie preoccupanti delle ultime settimane segnalano la grave situazione che si sta verificando all’interno del reparto di Anestesia e Rianimazione del presidio ospedaliero di Gallipoli determinata dalla carenza di personale medico. “Con tale grave carenza pare che si corra il rischio di una chiusura a partire dal 18 luglio 2024 della Rianimazione proprio per la mancanza di anestesisti, che sono in numero ridotto
rispetto a quanto previsto da pianta organica e cioe’ N 8 anziche’ i 17 previsti, con la conseguenza che i reparti di chirurgia – ortopedia – ginecologia stiano eseguendo solo interventi d’urgenza, mentre il reparto di otorino ha interrotto le operazioni da due mesi” – scrive l’attivista gallipolino Giacinto Scigliuzzo.
L’attività ridotta della sala operatoria determina un prolungamento delle liste d’attesa e tempi più
lunghi per gli interventi programmati, con un danno enorme per i pazienti, per i cittadini tutti e per i
numerosi turisti che frequentano la nostra citta’ in queste settimane. La riduzione di rianimatori mette a rischio serio il buon funzionamento della camera iperbarica, indispensabile per un presidio ospedaliero posizionato in una zona marina. Inoltre il numero ridotto di personale medico non consente di
garantire una corretta turnazione con conseguenti negative sui pazienti o fruitori delle prestazioni
mediche, e, questo, un ospedale di primo livello, punto di riferimento sul territorio e nell’entroterra,
non se lo puo’ permettere.
Da qui la presa di posizione del PD – sezione di Gallipoli – che ringrazia in primis tutto il personale
medico e paramedico che, con sacrificio e dedizione ogni giorno, pur nelle mille difficolta’, cerca di
garantire al meglio le prestazioni mediche e si mette, nell’immediato, a disposizione per trovare una
soluzione.
“Pertanto chiediamo uno sforzo ai capi dipartimento rispetto ad una razionale distribuzione del
personale sanitario, in particolare medico, su tutto il territorio ed in modo specifico nel periodo estivo
in cui vi è un’eccezionale aumento degli interventi sanitari. Occorre mettere in campo ogni azione
necessaria per impedire la chiusura di quei reparti che sono in sofferenza e invitiamo la cittadinanza
tutta ad unirsi a noi e a portare avanti questa “battaglia”, perché il diritto alla salute è un diritto
sacrosanto”.
“Il nostro ospedale ha una prestigiosa tradizione, prova ne è la sua classificazione come struttura di I
livello – scrive il Segretario Piteo – Il PD cittadino, grazie anche al grande impegno del nostro Sindaco, come avvenuto in passato, è pronto a mettere in campo ogni iniziativa utile alla risoluzione dei problemi del nosocomio Gallipolino.
Mi auguro che tutti gli enti di riferimento ascoltino ed accolgano concretamente le nostre richieste che
altro non sono che legittime aspettative di tutta l’utenza. Prossimamente, come abbiamo già fatto nel
2023, chiederemo di essere ascoltati in commissione sanitaria regionale sul cui tavolo porteremo
proposte per la risoluzione delle varie criticità….. Fiduciosi ci impegneremo in questa direzione sicuri
che non mancherà il sostegno di tutti su una questione cosi importante”.
L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI
Sulla questione interviene anche il presidente dell’ordine dei Medici di LECCE, il noto chirurgo Donato De Giorgi: “Nella sostanza la carenza degli anestesisti sta determinando una criticità nelle prestazioni (dal dicembre 2023) a Gallipoli. Ora, in prossimità del periodo estivo, tale carenza è acuita dalla necessità di periodi di ferie, mentre permangono assenze lunghe per malattie, trasferimenti, ecc. Purtroppo una politica che da 3-4 anni ha dato un ruolo al Fazzi non di struttura principale, ma unica, ha determinato il crollo per l’interesse delle strutture periferiche, annullando qualunque prospettiva ai giovani colleghi che si trovano a dover scegliere tra il Fazzi, l’Italia del nord o emigrare.
I Medici e i professionisti della sanità sono la risorsa più importante per garantire la salute dei cittadini, ma così, con diseguaglianze e disagi nessuno può dire di essere soddisfatto, meno che meno nel problema delle liste d’attesa. Oggi pazienti con malattie (anche gravi o rapidamente ingravescenti) sono costretti ad attendere a lungo un intervento necessario!”.