RUFFANO (Lecce) – La procura chiede l’archiviazione della querela ed lo studio legale Bray formula l’opposizione e chiede al gip l’imputazione coatta. Era il novembre del 2023 quando una signora di Ruffano esasperata delle continue richieste di pagamento da parte del Consorzio Ugento li Foggi, proponeva denuncia querela nei confronti dei legali rappresentanti dell’ente e degli uffici a cui era stata delegata la riscossione. Si chiedeva che il giudice penale valutasse la sussistenza deglu eventuali estremi di truffa e di tentata estorsione nei comportamenti adottati dal momento che il Consorzio, con artifici e raggiri consistiti nel simulare l’esecuzione di opere di bonifica presso i terreni interessati , non solo non li aveva mai eseguiti ma aveva richiesto il pagamento di somme non di dovute minacciando l’esecuzione forzata.
La signora,infatti, aveva richiesto prima al Consorzio direttanente e poi al Comune di Ruffano di sapere quali lavori erano stati eseguiti a beneficio del suo fondo non ottenendo alcuna risposta del Consorzio ma venendo a conoscenza,da parte del Comune di Ruffano, che nessun opera o lavoro erano stati eseguiti. “trattasi di questioni di carattere Civilistico” il pm Alberto Santacatterina ha richiesto l’archiviazione del procedimento.
Ma gli avvocati Cristina e Roberto Bray hanno formulato opposizione alla richiesta di archiviazione chiedendo l’imputazione coatta. “Come per tutti gli altri comuni mortali,”dice l’avvocato Bray “se si pongono in essere artifici e raggiri al fine di ottenere un ingiusto profitto si è passibili di imputazione per il reato di truffa. Tale fattispecie potrebbe essere ravvisata anche nel comportamento di chi approfittando della propria posizione di dominio non solo inganna l’utente ma esige il pagamento di somme non dovute minacciando esecuzioni forzate e approfittando del fatto che moltissimi cittadini non si i rivolgeranno al giudice civile o tributario per fare valere i propri diritti in ragione dei costi da sostenere.