Oggi la Corte di Cassazione potrebbe decidere di accogliere la richiesta di rimessione del processo per il delitto di Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto del 2010 ad Avetrana, trasferendolo dal Tribunale di Taranto ad altra sede, come chiesto dagli avvocati di una delle due imputate
per omicidio, la cugina della vittima Sabrina Misseri. Secondo molti osservatori si tratterebbe di un caso quasi unico: ci sarebbero pochissimi precedenti di questo genere nella storia giudiziaria della storia repubblicana. La richiesta era stata avanzata lo scorso 29 agosto in occasione della prima seduta dell’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Taranto, Pompeo Carriere. Lunedì scorso era fissata la seconda seduta ma lo stesso giudice ha deciso di rinviare tutto a venerdi’ 14 ottobre in attesa proprio del pronunciamento della Suprema Corte. In aula era presente solo Sabrina. La difesa ha motivato la richiesta sostenendo che a Taranto ci sarebbe un clima ostile nei confronti delle due principali imputate, Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere, e che ad Avetrana si sarebbero verificati condizionamenti nei confronti dei testimoni (che in qualche caso sono anche imputati) dovuti anche all’enorme pressione mediatica determinatasi intorno alla vicenda.