Se ne discute da tempo, ora la questione è al vaglio della Commissione Bilancio del Comune. L’unione Sportiva Lecce, concessionaria dello stadio di Via del Mare, non versa le somme stabilite per ricavi ed introiti.
Un primo passo è stato fatto questa mattina in Commissione, ora si attendono i conteggi delle annualità non coperte dallo spettante che l’U.S Lecce doveva versare alle casse comunali in virtù di una convenzione tra i due. Il contratto risale al 1997 e negli anni ha subito alcune modifiche. In realtà si tratta di una convenzione scaduta nel 2007, trattandosi di un contratto a scadenza decennale e “non rinnovabile tacitamente”, ma non essendoci stato alcun rinnovo, resta il documento valido su cui la Commissione si basa per far luce sui crediti che rivendica.
A partire dal servizio bar all’interno dello stadio, la concessionaria, ossia l’Unione Sportiva Lecce, ha l’obbligo di versare al Comune il 50 % del ricavo annuo in due rate semestrali, mentre per l’uso dello stadio limitatamente alle manifestazioni sportive calcistiche, al Comune spetta l’1% degli incassi in base a quanto risulta dal borderò SIAE. Da contratto, all’art 16, le somme devono essere versate entro il decimo giorno dalla manifestazione sportiva, entro il 31 dicembre di ogni anno per gli abbonamenti. Al ritardato pagamento viene applicata una mora – stando al contratto – del 5 e 10 % per ogni 5 giorni di ritardo.
“Una delle poche cose dignitose che questa amministrazione sta facendo – ha commentato il presidente Rizzo in Commissione – è quello di unire maggioranza e opposizione e dimostrare alla città che non esistono favoritismi, chi è debitore deve pagare”, in risposta al consigliere Di Gennaro del Pd che ha ritenuto inopportuna la discussione in Commissione Bilancio non trattandosi di un ufficio di recupero crediti. “Meglio dotarsi di una nuova convenzione” ha commentato Di Gennaro”. Effettivamente molti articoli della convenzione non rispecchiano l’attuale stato delle cose, a partire dal numero 18 sulle tessere di servizio: 6 in tutto, che non corrispondono al numero effettivo di tessere rilasciate all’inizio di ogni campionato e che scatenano una puntuale polemica. Per le concessioni pubblicitarie, invece, l’U.S. Lecce usufruisce di servizi audiovisivi, cartellonistici, affissionistici, corrispondendo al Comune il 5% dei proventi. Anche in questo caso, il mancato pagamento è passibile delle sanzioni come nell’articolo 16. La Commissione formalizzerà la richiesta all’U.S. Lecce dopo i conteggi delle annualità morose e delle rispettive sanzioni a meno che non sia valido quanto affermato dall’assessore allo sport Nunzia Brandi. Sembra infatti che il Comune di Lecce non abbia provveduto a lavori di manutenzione straordinaria, quegli interventi necessari al corretto funzionamento e alla stabilità della struttura, costi sostenuti dal concessionario e che pertanto gli uffici legali delle due parti in causa hanno avviato una trattativa per arrivare ad una compensazione delle somme. Se così fosse, il Comune stesso rischia di essere il debitore del concessionario.