Spacchettare in più attività l’attuale ipermercato Billa di San Cesario, in provincia di Lecce, potrebbe essere la soluzione per salvare il posto di lavoro ai 72 dipendenti per i quali il Gruppo Rewe-Billa sta avviando la procedura di mobilità.
È questa l’ipotesi avanzata dalla vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo sviluppo economico Loredana Capone nel corso della Task Force occupazione che si è svolta oggi a Bari, nella sede dell’assessorato allo Sviluppo economico.
Un’ipotesi condivisa dai rappresentanti dei lavoratori, dalle organizzazioni sindacali e dal sindaco di San Cesario di Lecce Antonio Girau, presenti all’incontro, e presa positivamente in considerazione dai rappresentanti del Gruppo che hanno acconsentito alla riapertura del tavolo. La prossima riunione è stata fissata per la tarda mattinata di giovedì 23 febbraio 2012. Un appuntamento al quale saranno invitati anche l’azienda proprietaria dell’immobile utilizzato dall’ipermercato, la Aedes Immobiliare Spa di Milano, e la società capogruppo di Rewe-Billa, la tedesca Rewe Group.
“Il nostro dovere principale – ha detto Loredana Capone durante l’incontro – è quello di salvare il posto di lavoro ai 72 dipendenti dell’ipermercato di San Cesario, una mission per la quale vanno vagliate tutte le ipotesi, inclusa quella di un frazionamento dell’immobile in più attività. Questa ipotesi potrebbe facilitare la ricerca di un imprenditore interessato a subentrare al Gruppo Rewe-Billa. Ecco perché è necessario convocare al più presto un tavolo nel quale siano presenti sia Rewe Group che la Aedes, proprietaria dell’immobile”.
La criticità dell’ipermercato di San Cesario – hanno spiegato i rappresentanti del Gruppo Rewe-Billa – è proprio la ricerca di un compratore. La Conad, infatti, alla quale il Gruppo è riuscito a cedere 42 filiali, ne ha escluse altre 15, per 6 delle quali, nonostante i tentativi, non è stata trovata alcuna soluzione alternativa. Di queste ultime, cinque sono a nord e una, quella di San Cesario, a Sud.
A complicare la ricerca di interlocutori, da una parte i costi di affitto e di gestione, dall’altra l’assenza di investimenti in questa sede, due fattori probabilmente tra le cause delle perdite dell’ipermercato, che nel 2011 sono state di 1milione e mezzo.
Adesso si cercano tutte le possibili soluzioni.