”Indipendentemente dall’accertamento dell’effettiva matrice, che mi auguro possa avvenire già nelle prossime ore, contribuendo ad eliminare la principale causa di apprensione, non vi è dubbio che l’attentato di Brindisi, per il gravissimo e diffuso allarme che ne è seguito, possa prestarsi a una lettura
in chiave terroristica”. Cosi’ il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, riferendo alla Camera sull’attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. ”Se, infatti, ancora non conosciamo il movente e la mano di chi ha colpito -ha rimarcato Cancellieri- sicuramente l’effetto scaturito dall’evento e’ stato terroristico, nel senso pieno e letterale del termine’.
”E’ precisamente per questa ragione che, anche all’esito di un approfondimento tecnico tra i vertici delle Procure interessate, quella di Brindisi e quella distrettuale di Lecce, e’ stata incardinata presso quest’ultima – ha poi detto la Cancellieri – un’inchiesta per il delitto di strage con l’aggravante delle finalita’ terroristiche. I due Uffici giudiziari stanno attivamente collaborando ed è stata disposta l’applicazione presso la direzione distrettuale antimafia di un magistrato della procura brindisina”.
”L’analisi dei filmati della telecamera posizionata sul chioschetto prospiciente l’Istituto professionale, permetteva di individuare distintamente, in corrispondenza con l’orario dell’attentato, un uomo che sembra intento ad azionare un telecomando”. Continua il ministro dell’Interno, Anna maria Cancellieri, nel corso di un’informativa in Aula a Montecitorio, sull’attentato di Brindisi. ”L’ipotesi degli investigatori – ha proseguito il ministro – è che si tratti della stessa persona che ha provocato l’esplosione, in quanto, nella sequenza, le immagini consentono di percepire prima un tremolio e subito dopo una nube di fumo. Il soggetto si defilava, infine, dietro il chioschetto per poi dirigersi verso una via adiacente, scomparendo dall’inquadratura delle telecamere”.
”Sono in corso ulteriori e intense attivita’ d’indagine -ha assicurato- con il supporto del patrimonio informativo delle Banche Dati delle Forze di Polizia, per l’individuazione del soggetto e anche per comprendere se abbia avuto dei complici”.