Sono stati fissati i criteri di ripartizione dei 200.000 euro che la Regione Puglia ha stanziato a sostegno delle studentesse coinvolte nell’attentato compiuto il 19 maggio scorso a Brindisi e delle loro famiglie. Il contributo è per sostenere le spese mediche e per ‘il riavvio alla vita’.
Dei primi 60.000 euro già assegnati, una parte è andata anche ai genitori di Melissa Bassi, la sedicenne che è morta nell’esplosione, per aiutarli ad affrontare le difficoltà dopo la tragedia subita. Altri 20.000 euro verranno trattenuti dal Comune di Mesagne, la città in cui risiedono le ragazze, per il pagamento dei farmaci che potranno essere prelevati presso la farmacia comunale di Brindisi. La restante parte della somma (120.000 euro) verrà attribuita dal giudice tutelare ad ognuna delle ragazze in proporzione alla gravità delle loro condizioni di salute e quindi della quantità e tipologia di cure necessarie. Lo ha reso noto l’avvocato Mauro Resta che assiste le famiglie di due delle ragazze ferite, Azzurra e Sabrina. I criteri sono stati definiti in accordo tra il settore Protezione civile della Regione che ha erogato il contributo e il Comune di Mesagne. Le cinque ragazze ferite sono ormai tutte fuori pericolo. Questa mattina Azzurra sarà dimessa dall’ospedale Perrino di Brindisi mentre si attende a giorni il rientro a Mesagne di Veronica che è ancora ricoverata a Pisa. Le altre, Selena, Sabrina e Vanessa, sono tutte a casa. Quanto alle indagini, questa mattina è previsto l’interrogatorio di garanzia di Giovanni Vantaggiato, il 68enne che ha confessato di aver compiuto la strage di Brindisi e che e’ stato raggiunto giovedì scorso da una nuova ordinanza di custodia cautelare per un altro attentato compito nel 2008 a Torre Santa Susanna contro un imprenditore che lo aveva truffato.