Ha ottenuto gli arresti domiciliari Marco Calò, 27enne di Surbo arrestato lo scorso 24 gennaio nell’ambito dell’operazione “Cinemastore”. Il giovane, accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, si trovava recluso ormai da sei mesi ma gli avvocati difensori Mario Ciardo
e Paolo Cantelmo hanno appellato l’ordinanza di rigetto con la quale il gip aveva respinto l’istanza di sostituzione della misura cautelare davanti ai giudici del Tribunale del Riesame. E il collegio, presieduto da Silvio Piccinno, a latere Antonio Gatto e Stefano Marzo, ha disposto la scarcerazione di Calò basandosi su una recente sentenza della Corte Costituzionale e della Cassazione con la quale si sottolinea come per reati quali l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti gli arresti domiciliari si possano ritenere adeguati sempre con le opportune cautele e restrizioni. Venute meno le esigenze cautelari, così, Calò ha lasciato il carcere a meno di 24 ore dall’udienza preliminare in cui il 27enne di Surbo insieme ad altre 65 persone rischia di finire sotto processo nell’ambito dell’operazione ribattezzata “Cinemastore”.