Era partito da Squinzano per raggiungere la Svizzera, dove vive la sua donna. Ma dal suo paese non poteva proprio spostarsi e la sua “fuga d’amore”, per quanto romantica, gli è costato l’arresto.
Protagonista della vicenda è Alessandro Guido, 29enne di Squinzano, sottoposto ad obbligo di dimora nel suo paese d’origine, poiché in affidamento in prova ai servizi sociali.
Il suo viaggio si è interrotto nei pressi di Termoli, quando gli agenti della Polfer di Lecce (in servizio di “scorta sui treni a lunga percorrenza) gli hanno chiesto i documenti: accertamento sui dati anagrafici ha evidenziato che il giovane non si sarebbe dovuto allontanare da Squinzano, dove vive ed in cui ha l’obbligo di dimora: Alessandro Guido era, in un certo senso, “evaso”. Nelle tasche, il giovane aveva alcuni biglietti ferroviari, che lo avrebbero portato dritto dritto a Neuchâtel, nella Svizzera occidentale.
Così è stato informato il Magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Lecce, la dottoressa Maria Immacolata Gustapane, che ha disposto per il 29enne la revoca del beneficio dell’affidamento in prova ai servizi sociali, nonché il ripristino della misura cautelare in carcere, eseguito dal personale della polizia ferroviaria leccese.
Il giovane, nel novembre del 2009, era stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: nella sua abitazione di campagna, i militari trovarono 157 grammi di hashish ed il materiale per il confezionamento delle dosi. Al termine del processo, celebrato con rito abbreviato, il giovane era stato condannato alla pena di 2 anni e 8 mesi e, come misura alternativa alla detenzione, gli era stato concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali. Guido,però, giovedì mattina ha deciso di preparare le valigie e partire. Ma è tornato in carcere.