Alle 14 di oggi, si è tenuta la Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito: una seduta speciale che ha permesso all’assessore Andrea Guido e a Gabriele Molendini di Lecce Bene Comune(in sostituzione di Carlo Salvemini, che si trova a Barcellona) di rappresentare le istanze del Comune di Lecce.
È stata un’occasione per illustrare il percorso fin qui seguito dall’Amministrazione Comunale ma soprattutto per chiedere delucidazioni sull’inquinamento riscontrato nei poligoni di tiro, in particolar modo per quanto concerne quello di Torre Veneri sul quale sono in corso approfondimenti da parte dell’apposita Commissione parlamentare. Infatti, oggetto dell’audizione odierna è stata la situazione ambientale del Poligono di Torre Veneri, presso il quale una delegazione si è recata il 9 marzo di quest’anno. «La Commissione ha ascoltato le richieste degli intervenuti, che hanno rappresentato le preoccupazioni della popolazione circa lo stato di degrado ambientale accertato nell’area del poligono (area di particolare pregio naturalistico e paesaggistico) e hanno sollecitato altresì l’avvio di un progetto di caratterizzazione ambientale e la bonifica dell’area terrestre e della prospiciente zona di mare», recita il comunicato ufficiale dell’incontro.
L’assessore Guido ha chiesto che venga ripristinato lo stato dei luoghi, in quanto spetta al Ministero della difesa bonificare il sito, che attualmente è rischioso per l’inquinamento che è stato riscontrato durante gli accertamenti. Il Comune di Lecce non ha competenza sulle zone interessate dal poligono: è il ministero che, secondo le leggi, deve provvedere alla bonifica. Il comunicato diffuso dalla Commissione spiega la situazione cercando di evitare allarmismi: «Il Presidente, sen. Rosario Giorgio Costa, ha confermato che la delegazione della Commissione recatasi al Poligono di Torre Veneri ha riscontrato notevoli carenze quanto al rispetto dell’ambiente e all’effettuazione delle bonifiche che spettano al comando di tale sito militare. Il Presidente ha quindi ricordato che, su suo incarico, il capitano Minervini, consulente della Commissione ed esperto balistico, ha acquisito residuati dei proiettili utilizzati per esercitazione nell’area di terra e di mare, e che sono ancora in corso le relative analisi, che richiedono l’acquisizione di informazioni tecniche da parte del Ministero della difesa».
Sui fondi per la bonifica del sito sono state date ampie rassicurazioni, come spiega il comunicato ufficiale: «A conclusione della seduta, il Presidente ha ribadito, il suo impegno personale e quello della Commissione affinché lo stanziamento triennale di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2013 al 2015 – da destinare alle bonifiche dei poligoni di tiro, ivi compreso quello di Torre Veneri – già previsto nel disegno di legge di stabilità, grazie all’impegno del Ministro della difesa, e successivamente stralciato nel corso dell’esame alla Camera dei deputati, venga comunque ripristinato nell’ambito della manovra di finanza pubblica all’esame delle Camere e si possa finalmente avviare l’attività di bonifica, fortemente caldeggiata e sostenuta dalla Commissione». Un impegno che il senatore Costa prende in prima persona, perché senza quei soldi il sito rischia di rimanere pericolosamente inquinato.