“Il Comune di Lecce – dichiara il consigliere Paolo Foresio – ricerca una figura professionale che possa curare le molteplici cause penali che vedono coinvolto palazzo Carafa. Un incarico con durata di almeno due anni, a 1.890 euro mensili, per un esborso complessivo di circa 45mila euro. Comprendo la storica affezione per le consulenze esterne, da sempre care all’amministrazione di centrodestra, ma non sarebbe auspicabile nominare
chi già ricopre un ruolo legale all’interno del Comune e soprattutto tentare di ridurre a priori lo spropositato numero di contenziosi penali? In tempi di spendig review, inoltre, una maggiore oculatezza nella gestione del denaro pubblico sarebbe un bel segnale di vicinanza nei confronti dei cittadini. Prevenire è sempre meglio che curare.”
L’assessore al Contenzioso, Luigi Coclite, interviene così per rispondere ai rilievi mossi dal consigliere Foresio sull’incarico professionale del settore Avvocatura : “Le dichiarazioni rilasciate dal consigliere comunale Paolo Foresio relative all’avviso pubblico per l’individuazione di una figura professionale all’interno del settore Avvocatura del Comune di Lecce, meritano alcune doverose precisazioni.
Anzitutto è il caso di sottolineare che l’importo previsto per il suddetto incarico è stabilito dal regolamento per il conferimento degli incarichi di collaborazione e che l’iter seguito è stato quello indicato in diversi pareri dalla Corte dei Conti in ossequio alla legislazione vigente.
L’esigenza di individuare un professionista esterno è stata manifestata dallo stesso dirigente, avvocato Maria Luisa De Salvo, al fine di assicurare all’Amministrazione Comunale una continua consulenza giuridica specifica in campo penale per una compiuta linea difensiva in tutti i casi in cui l’Amministrazione è parte lesa o soggetto legittimato a proporre querela.
Peraltro, è il caso di rammentare al consigliere Foresio, che non si può parlare di ‘riduzione a priori di uno spropositato numero di contenziosi penali’, in quanto l’azione penale può essere esercitata solo dal Pubblico Ministero, ad eccezione dei reati previsti a querela di parte”.