A pochi giorni dalla competizione interna dei partiti di centrosinistra, per la scelta dei candidati al Parlamento, la deputata leccese Teresa Bellanova presenta la sua candidatura insieme al rendiconto di mandato dell’attività svolta nei quasi cinque anni della passata legislatura. Aveva invitato tutti i candidati salentini presso il coordinamento del Pd leccese di via Tasso, ma in pochi hanno risposto all’appello.
La sala stampa era tuttavia gremita dai tanti militanti e simpatizzanti per ascoltare l’onorevole Bellanova nel suo rendiconto che ha introdotto commuovendosi. “Volevo ci fossero tutti i candidati perché, uniti dall’interno, dobbiamo dare prova che possiamo e sappiamo vincere questa sfida” ha commentato la deputata ricordando che il “nemico” è il centrodestra.
L’obiettivo comune dovrebbe essere quello di ridare alla politica la serietà e il rigore di cui necessita, “rivendico la funzione pedagogica e non quella subalterna e clientelare legata agli interessi personali” ha più volte esortato la Bellanova. Ha poi ricordato in sintesi la sua attività parlamentare fatta di interrogazioni e interpellanze con qualche risoluzione approvata ad appannaggio del territorio salentino, ultima in ordine di tempo quella sulla cassa integrazione in deroga. Un miliardo e mezzo di risorse a fronte degli iniziali 800 milioni previsti all’interno della legge di Stabilità per coprire il 2013. “Mi sento orgogliosa dell’indagine conoscitiva sul lavoro nero che ha introdotto il reato di schiavitù, un punto preso dalla proposta di legge che avevo presentato a inizio legislatura”. Stoccata poi ai “troppi silenzi e connivenze” su queste materie e tante contraddizioni, ma la deputata ha spiegato che il percorso politico è fatto anche di scelte che possono non piacere a molti.
“Affianco ai lavoratori e dei loro diritti, anche quando sono arrabbiati, mai in Parlamento a fare tappezzeria”: Tac, Lsu, Bat, dimissioni in bianco, lavoratori della sanità e caporalato sono tra i punti cardine del programma svolto dalla deputata in difesa della dignità del lavoro, e proprio sulla Riforma del Lavoro le è stata affidata la dichiarazione di voto in Parlamento, permettendole di sollevare la questione contraddittoria tra flessibilità in uscita e precarietà.
Soprattutto i temi sulla riforma del lavoro hanno spinto Teresa Bellanova alla ricandidatura, stando a quanto affermato in conferenza stampa, per completare l’ iter che contribuirebbe al ruolo centralistico del sud nel modello di sviluppo per il prossimo Governo.
Nell’ ambito della trasparenza, la parlamentare salentina, chiedendo anche ai colleghi candidati di rendere pubbliche le rendicontazioni economiche, ha messo in rete i suoi bilanci mensili e il finanziamento al partito, “la casa di tutti” lo ha definito. Il confronto con le primarie parlamentari, per l’onorevole Bellanova è determinante secondo il suo modello di politica e di appartenenza ai partiti. “Faccio le primarie senza paracadute, senza rete, senza padroni né padrini ma nella consapevolezza di poter contribuire ad una politica ed una realtà migliore”. Nel corso della conferenza ha ricordato l’impegno profuso per l’annosa questione della legge sull’Equo compenso a favore del sistema giornalistico nazionale, sollevato anche dal gruppo di coordinamento salentino “Informazione precaria”; una legge relegata e alla mercè di numerose modifiche è stata finalmente accolta grazie anche all’interessamento della deputazione salentina, Bellanova e Poli Bortone. “Sapevo di attirarmi le antipatie degli editori ma ho ritenuto giusto dare dignità agli operatori dell’informazione” ha commentato la parlamentare, ricevendo il plauso e i ringraziamenti di Informazione precaria da parte del portavoce Gabriele De Giorgi.
“Inutile dire che Teresa Bellanova è una donna di partito – aveva esordito il segretario provinciale Salvatore Capone, anche lui candidato alle primarie – e finora ha avuto un ruolo fondamentale e approfondito dentro il Partito Democratico e deve continuare nel suo percorso politico”.