“La legalità è un principio da cui non si può prescindere, su cui si e’ consumato il mio strappo con Berlusconi”. Parte dall’allontanamento dal Pdl Gianfranco Fini, in visita a Lecce. “Voglio ricordare ancora una volta che non me ne sono andato dal Pdl
– ha detto Fini – ma che sono stato messo alla porta perche’ ho avuto l’impudenza di porre a Berlusconi le questioni della coesione nazionale, minata dallo spazio eccessivo dato agli interessi della Lega, e della legalita’. Rispetto a quest’ultima io sostenevo che non possiamo parlare di giudici comunisti ogni volta che qualcuno viene condannato e che se un politico viene condannato o rinviato a giudizio per reati gravi, il Pdl non puo’ sempre difenderlo”.”Oggi – ha proseguito Fini riferendosi all’attuale situazione politica – il vero confronto e’ tra chi vuole confermare assetti di potere e privilegi, tanto nel centro che a destra e a sinistra, e coloro che vogliono invece riformare l’Italia”. Poi un monito sul futuro: “Non siamo ancora usciti dalla crisi economica, ma da quella finanziaria, dobbiamo stare in guardia per non annullare i sacrifici compiuti finora”. Inevitabile il passaggio su Grillo: “un termometro che misura la febbre degli italiani ma che non serve per curare la malattia”, perche’ la sua linea e’ un “generalizzato andate tutti a quel palese”, “una novita’ solo in termini di protesta”. E, in merito a Vendola: “insieme a lui potremmo scrivere una legge sul falso in bilancio ma non certo quella sulle infrastrutture”. Nel Salento in cui il tasso di disoccupazione e’ ormai altissimo non potevano mancare i riferimenti ai giovani: “Penso che sarebbe utile istituire un fondo per l’autoimprenditorialita’ giovanile con garanzia pubblica, ovvero con copertura parziale da parte dello Stato”. Mentre sulla diaspora leccese di Fli, l’analisi di Fini e’ che “a molti non sia piaciuto il modo in cui sono state composte le liste, probabilmente perche’ nutrivano altre speranze”, mentre la speranza e’ che “una citta’ che e’ sempre stata vicina a certi principi della destra anche questa volta non ci deludera’”. Ultimo riferimento, in chiusura, di nuovo a Berlusconi e a chi “fa un’overdose di promesse nella campagna elettorale, illudendo gli elettori di avere la bacchetta magica, senza considerare che gli italiani sapranno giudicare”.