Le proteste sulle lungaggine delle liste di attesa in ambito sanitario per le prestazioni che la Asl di Lecce dovrebbe fornire, si sono intensificate. “Sollecitazioni da esponenti politici” le cita il direttore generale Valdo Mellone che risponde a mezzo stampa con il comunicato che segue.
“Va premesso che anche nel 2012 l’organico dell’Azienda è stato gravato dal blocco del turn-over, che ancora si protrae e che ha portato, nell’anno appena terminato, ad una perdita secca di circa 300 operatori di ruolo nelle varie qualifiche, compensata solo in parte da contratti a tempo determinato e, per il resto, da misure riorganizzative e dallo sforzo degli operatori rimasti in servizio.
Va inoltre premesso che, per effetto dell’art. 36 della legge di stabilità, che ha modificato i tempi di ammortamento, è vistosamente diminuita la capacità di investimento che l’Azienda può sviluppare con risorse proprie, dovendo invece dipendere in misura maggiore da finanziamenti europei o nazionali, anch’essi in diminuzione.
In questo contesto, l’offerta di prestazioni di specialistica ambulatoriale è aumentata nel 2012 di circa 50.000 prestazioni rispetto al 2011, superando la soglia dei 6 milioni di prestazioni:oltre 16.000 prestazioni al giorno, incluse domeniche e festivi.
Dato che non è ovviamente privo di criticità: sia perchè gli aumenti e diminuzioni non sono uniformi tra le varie prestazioni, sia perchè restiamo al di sopra della media di prestazioni per abitante, registrata a livello nazionale.
Se nonostante l’eccesso di prestazioni i tempi di attesa sono ancora insostenibili, c’è un problema di governo della domanda, più che di ulteriore crescita della gamma d’offerta.
Ancora va ricordato che dai numeri sopra citati mancano le prestazioni specialistiche rese ai pazienti ricoverati (circa 6.900.000 prestazioni nel 2012) che hanno, ovviamente, assoluta precedenza, perchè connesse a patologie in fase acuta: sempre più acuta, vista la contrazione dei posti letto ospedalieri che sta riducendo i ricoveri inappropriati.
Nonostante la limitata capacità di investimento, nel 2012 abbiamo installato 4 nuove TAC che, al di là della recente e sfortunata coincidenza dei guasti contemporanei su Casarano, Gallipoli e Scorrano, costituiscono punti di forza ad alta tecnologia. Abbiamo migliorato l’offerta con l’acquisto di nuovi ecografi destinati prioritariamente alla libera professione ma parzialmente, è giocoforza, utilizzati anche per l’attività istituzionale. Abbiamo operato un aggiornamento sulla RMN di Casarano. Abbiamo in corso la gara per due nuove RMN al Fazzi ed all’Oncologico. Abbiamo in corso la gara per la Pet-Tac.
Quanto ai dati oggetto di riflessione, che la stessa Direzione Generale ha utilizzato nella recente Conferenza dei Direttori di struttura, pur richiamando che si tratta di dati non significativi, perchè riferiti al solo primo bimestre 2013, confrontandoli con lo stesso bimestre del 2012, va evidenziato che:
complessivamente l’analisi si concentra sulle 43 prestazioni così dette “traccianti” individuate dal Ministero per il monitoraggio dei tempi di attesa;
delle 43 prestazioni osservate, 29 sono in miglioramento o costanti (valutando le variazioni >5 giorni) e 14 in diminuzione.
In particolare, va osservato che la stessa prestazione più critica, la RMN cervello e tronco encefalo, ha visto nel bimestre gennaio-febbraio 2013 un incremento di prestazioni erogate del +5 per cento rispetto al medesimo periodo del 2012, come, del resto, tutto il complesso delle prestazioni di RMN, anch’esso cresciuto, sia pure in misura minore. E ciò ad evidenziare che c’è una crescita di domanda alla quale dobbiamo adeguarci, ma non certo una diminuzione dell’offerta.
Complessivamente, quindi, ci sembra che in un contesto di diminuzione vistosa di risorse e di incremento della domanda, aver tenuto o migliorato il 67 per cento delle performance non sia un pessimo risultato. Pensiamo che non sussista motivo di allarme ma, invece, motivo di incoraggiamento a far meglio (è sempre possibile) concentrandoci sullo sforzo di tagliare i picchi di attesa, in particolare per le aree segnalate dai media come critiche: risonanze magnetiche ed ecodoppler”.
Valdo Mellone