Non si placano le proteste contro la costruzione della centrale a biogas nella zona industriale Galatone – Nardò. Questa mattina, nel Palazzo Marchesale, si è svolto un incontro pubblico organizzato dal comitato dei cittadini, dalle associazioni ambientaliste “No Biogas”, dagli industriali di Galatone e Nardò e da una parte degli attivisti del Movimento 5 Stelle galatonese, avente come oggetto la costruzione della centrale a biogas in agro di Galatone. Con questa ennesima azione, il comitato cittadino intende fare chiarezza sui temi dell’energia rinnovabile e sulla tutela di un ambiente che, a loro dire, «è oramai dilaniato in nome del profitto». Le proteste cittadine hanno spinto, nei giorni scorsi, il Sindaco Livio Nisi ad istituire una commissione formata da quattro tecnici per avere un parere definitivo sulla realizzazione della centrale; ma il comitato sostiene che tale parere sarà utilizzato solo dopo che la centrale entrerà in funzione e non servirà, pertanto, a bloccarne la costruzione: «Il nostro territorio non è caratterizzato da una agricoltura di coltura del mais, necessario al funzionamento di queste centrali a biogas; non esistono neanche aziende zootecniche agricole che abbiano una produzione propria di scarti, al fine di giustificare la presenza di una centrale biogas; pertanto, questa struttura non ha le condizioni naturali per poter esistere su questo territorio» afferma il portavoce del comitato cittadino, Dott. Crocifisso Aloisi «una volta che sarà completamento l’impianto, verranno coltivati ben 260 ettari di mais con il solo scopo di farlo marcire per essere utilizzato nella produzione del biogas, per non parlare poi del letame, utilizzato anch’esso nella composizione del biogas, di cui ancora oggi non si capisce quale sarà la sua provenienza. Questa è una logica improntata sul voler sacrificare le risorse naturali del nostro territorio in nome del profitto ed è questo che ci spinge oggi a fare tutto quello che è possibile per impedire questo tipo di sfruttamento». «In altre realtà, che da molto prima di noi, hanno utilizzato questo tipo di fonte di energia rinnovabile» continua il portavoce del comitato cittadino «ora si stanno interrogando sul reale uso, sulla sua reale efficacia, ma anche sul rischio di una produzione di batteri collaterali, in quando stiamo parlando di una situazione in cui si verifica una decomposizione di masse vegetali e liquame, con conseguente creazione di batteri che col procedere posso rappresentare un reale pericolo per la salute dei cittadini». «Abbiamo fatto un esposto indirizzato alla Procura, alla Provincia di Lecce, all’ASL e al Corpo Forestale con la richiesta di approfondire la questione» conclude il Dott. Aloisi «il progetto è ambiguo in più punti, ma l’Amministrazione insistente nel far finta che tale ambiguità non esista, continuando così ad approvare la realizzazione di tale centrale».
Tra gli organizzatori della protesta, vi è anche la LILT – lega italiana per la lotta contro i tumori – rappresentata dal dottor Serravezza, che sarà tra i relatori del pubblico dibattito, al quale sono stati invitati anche il Sindaco attuale, Livio Nisi, l’Assessore all’Ambiente, la ditta proprietaria dell’impianto e il Sindaco uscente, Franco Miceli, quest’ultimo firmatario del progetto sulla costruzione della centrale biogas, già avviato dalla sua precedente amministrazione.
Tuttavia, il Sindaco Livio Nisi aveva fatto sapere, con una lettera di risposta al comitato, che non avrebbe potuto partecipare all’incontro per impegni istituzionali, aggiungendo che «appena la Commissione Comunale di Controllo avrà terminato i lavori, l’Amministrazione intenderà organizzare un’incontro pubblico con la partecipazione della ditta installatrice».
Sandra Papa