Non ci stanno i dipendenti di Axa ed Ecotecnica, che svolgono il lavoro di pulizia delle strade cittadine, al taglio di 2 milioni di euro dall’appalto alla società da parte del Comune di Lecce. E questa mattina hanno protestato fuori Palazzo Carafa, dopo la conclusione del tavolo di lavoro che ha visto il Sindaco Paolo Perrone e le parti in causa, discutere con i sindacati dei netturbini. Il risultato è stato un’accesa protesta dovuta alle proposte presentate dal Primo Cittadino durante il tavolo di lavoro. Secondo ordine del giorno infatti, la discussione avrebbe dovuto vertere su una riduzione dei servizi di Ecotecnica e successivamente si sarebbe dovuto studiare le situazioni dei lavoratori là dove tali servizi venivano a mancare. La proposta invece presentata questa mattina, è stata quella di ridurre gli orari di lavoro per tutti e di eliminare 2 milioni di euro dalla somma totale con cui viene pagata la società appaltante. Questo implicherebbe una riduzione degli stipendi dei netturbini di circa 250 euro a testa, conseguenza a cui gli operatori ecologici hanno posto un secco rifiuto.
“Questa situazione non è concepibile!” Hanno dichiarato alcuni dei lavoratori, infuriati. “Abbiamo già difficoltà a farci stare tutte le spese per mantenere le nostre famiglie e più di una volta ci siamo rivolti alle banche per dei prestiti per risanare i nostri debiti! Perché il comune non può fare altrettanto? Perché devono prendere i soldi dalle nostre tasche?”
Il Primo Cittadino ha poi voluto incontrare i lavoratori, raggiungendoli sotto il portone di Palazzo Carafa e ha affermato che “si tratta di una soluzione temporanea”; parole però, che non sono piaciute agli operatori ecologici che hanno risposto con un coro di proteste piuttosto accese.
I sindacati nel frattempo restano fermi sulle loro posizioni e non intendono permettere la riduzione dello stipendio. Gli stessi lavoratori hanno annunciato che sono pronti a passare dalle parole ai fatti e di intraprendere uno sciopero, fino a che non si troverà una soluzione.
Roberta Mazzotta
Operatori ecologici in rivolta: no alla riduzione dello stipendio
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