Un intero nucleo familiare, composto da tre fratelli e la madre, indagato con l’accusa di bancarotta fraudolenta documentale per un buco nelle casse dell’azienda di famiglia stimato in quasi 800 mila euro. Il sostituto procuratore Giovanni Gagliotta, nei giorni scorsi, ha chiuso le indagini a carico dei presunti responsabili del crack finanziario della “Frigo Sud s.r.l.” con sede a Galatina, ditta specializzata nella vendita on-line di attrezzature per refrigerazione e condizionamento per camion. Sul registro degli indagati sono stati iscritti i nomi di Antonio, Andrea a Piero Viola, rispettivamente di 52, 38 e 48 anni e della madre, Antonia Adele Gaballo, di 79 anni, tutti residenti a Galatina. L’ennesimo default finanziario di una ditta salentina, secondo quanto accertato dalle indagini, risale al 22 novembre di due anni fa quando la società venne dichiarata fallita con una sentenza depositata presso il Tribunale di Lecce. Come da prassi, le indagini furono avviate con una relazione a firma del curatore fallimentare e la Guardia di Finanza, su delega del pubblico ministero Giovanni Gagliotta, accertò come gli odierni indagati avrebbero distrutto o comunque sottratto le scritture contabili obbligatorie dell’azienda in modo tale da non rendere ricostruibile né il volume degli affari né il patrimonio della società stessa. Secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero stati così danneggiati i creditori perché, nel frattempo, la “Frigo Sud” avrebbe accumulato un passivo di 779 mila euro. Le indagini hanno anche svelato quale fosse l’organigramma societario, tutto in famiglia. L’anziana madre avrebbe avuto il ruolo di amministratrice di diritto mentre i fratelli sarebbero risultati amministratori di fatto della società. Nel corso delle indagini prima che l’azienda imboccasse il viale del tramonto, i presunti responsabili del fallimento non sono stati ascoltati dagli inquirenti. Se lo riterranno opportuno, nei prossimi venti giorni, assistiti dall’avvocato Federico Mazzarella, potranno chiedere di essere interrogati, produrre documenti o presentare memorie difensive. I quattro indagati avranno anche la possibilità di chiedere al pubblico ministero di effettuare specifiche attività di indagine attinenti con l’inchiesta madre. Dopo di che, il pubblico ministero potrà chiedere il rinvio a giudizio dei tre fratelli e della madre.
F.O.