Le vittime venivano rapite, malmenate, costrette a consegnare chiavi e codici di sicurezza e tenute in ostaggio, fino al compimento del colpo. Due episodi simili, ai danni di un supermercato e di una gioielleria di Copertino, dietro i quali si celava la stessa banda.
All’alba di oggi, i carabinieri della compagnia di Gallipoli e della stazione di Copertino hanno arrestato i quattro presunti componenti del commando armato che, tra gennaio e febbraio, aveva seminato il panico nel paese del santo dei voli. In manette sono finiti 4 ragazzi, tutti di Copertino: si tratta di Gianluca Calabrese, Andrea Riccardo Frisenda, Cosimo Salvatore Suppressa e Mirko D’Adamo, tra i 25 ed i 26 anni.
Secondo gli investigatori, i quattro giovani sarebbero gli autori di due rapine piuttosto cruente, avvenute a Copertino, ai danni del supermercato Dico e della gioielleria De Lumè, rispettivamente la sera del 9 gennaio del 5 febbraio scorso, che fruttarono un bottino totale di 54mila euro, tra contanti e gioielli.
Mesi di indagini tradizionali, intercettazioni telefoniche, analisi sui tabulati telefonici e comparazioni somatiche hanno consentito di stringere il cerchio attorno ai 4.
Identico, in entrambe le circostanze, il loro modus operandi: i rapinatori affiancavano i titolari delle attività commerciali lungo la Copertino – Carmiano ed esibendo le armi li costringevano ad arrestare la marcia. Dopodichè, le vittime venivano incappucciate con una federa per cuscino e portate in una stradina laterale, nei pressi di un casolare abbandonato, dove venivano picchiate e costrette a consegnare chiavi e codici d’accesso dei negozi e delle casseforti. Tenuti in ostaggio da uno della banda, i commercianti venivano rilasciati ed abbandonati nelle campagne, soltanto quando gli altri tre malviventi avevano ultimato il colpo e ripulito le attività commerciali. La zona dove avveniva l’assalto era sempre la stessa, quella di località “Olmo”, da cui ha preso il nome l’operazione dei carabinieri che, nelle scorse ore, hanno eseguito le quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip Annalisa De Benedictis, su richiesta del pm Giuseppe Capoccia.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, alla presenza del colonnello dei Carabinieri Maurizio Ferla, del procuratore aggiunto Antonio De Donno, del capitano Michele Maselli e del comandante della stazione di Copertino Salvatore Giannuzzi.
Dalle immagini degli impianti di videosorveglianza dei negozi svaligiati, i militari sono riusciti a raccogliere elementi che, incrociati con le dichiarazioni delle vittime, hanno portato verso i quattro giovani, tutti con precedenti alle spalle. A fare quadrare il cerchio, anche piccoli particolari, come un orologio in acciaio notato dalle vittime durante le rapine ed un paio di jeans stretti alle caviglie, ritrovati nell’abitazione del Calabrese. Gli arrestati rispondono di violenza privata, rapina, detenzione di armi e dell’incendio delle auto, rubate ed utilizzate durante le rapine, e successivamente date alle fiamme. Al momento, la refurtiva non è stata ancora recuperata.