di Julia Pastore
LECCE – Un imprenditore umano, prima ancora che umanista. Si può essere più attenti al benessere dei propri collaboratori rispetto al profitto e riuscire lo stesso a far diventare la propria azienda un punto di riferimento mondiale. Chi ha sposato questa filosofia risponde al nome di Brunello Cucinelli: lo stilista noto come “il re del cachemire”. Senz’altro uno stilista sui generis, colui che considera i propri dipendenti come “anime pensanti” e che vieta loro di inviare o rispondere alle mail oltre le 8 ore di lavoro, cioè oltre le 17: 30, perché crede che la qualità della vita generi la qualità del prodotto.
Mario Carparelli, professore e filosofo, nonché presidente dell’associazione “Salentosophia”, introduce la “lectio magistralis” di Brunello Cucinelli, tenutasi sabato scorso al Teatro Apollo di Lecce: <<Il nostro territorio guarda con molta attenzione ad imprenditori come lui, perché sa conciliare il profitto con la bellezza, la cultura, la creatività, l’ambiente e perché non insegna solo a fare impresa, a fare il “cachemire”, ma insegna soprattutto l’arte di rispettare la dignità umana sia dal punto di vista morale che economico>>.
Seguono i saluti istituzionali del Sindaco di Lecce, Paolo Perrone, simpaticamente canzonato dallo stilista: <<Ha fatto due mandati! Ormai basta, ha finito!>>. Anche il Sindaco racconta di aver constatato la magnanimità dell’imprenditore, avendoci passeggiato insieme durante la visita del centro storico della città.
Accolto con grandi applausi, Cucinelli si rivolge soprattutto ai giovani e, riprendendo le parole di Papa Francesco, afferma che i genitori di oggi hanno un debito verso i giovani perché hanno inculcato la teoria secondo la quale se i ragazzi non sono portati per lo studio occorre andare a lavorare, facendo così perdere la dignità al lavoro stesso.
<<Studiate il giusto. Non vi fate influenzare da coloro che vi dicono che nella vita lo studio è tutto – spiega Cucinelli – I giovani hanno bisogno di tornare a non aver paura del futuro e noi vi abbiamo quasi addossato l’obbligo di aver paura, ma scrollatevelo di dosso questo obbligo! Non volgete le spalle alla realtà, mandateci pure a quel paese quando noi genitori non crediamo in voi e andate a perseguire i vostri sogni. Non badate a chi vi dice che in Italia non c’è futuro. Internet ha cambiato l’umanità, abbiamo ridisegnato la mappa mondiale del lavoro e in questa nuova mappa mondiale dobbiamo accettare che non possiamo produrre manufatti di bassa qualità. Noi abbiamo convinto i nostri figli che i manufatti li devono realizzare i figli degli altri, perché i nostri devono diventare dottori. Sapete che il 95% di “start up” fallisce? Eppure noi siamo i primi al mondo nella fascia alta di manifattura. Il nostro manufatto è pregiato, può durare anche un ventennio.
L’altro giorno un ragazzo mi ha portato una bicicletta, metà di legno e metà di metallo, dal costo di 8.000 euro. Era stupenda. Quello é un gioiello che solo un italiano può fare e io credo nelle mani sapienti dei nostri giovani>>.
L’imprenditore – filosofo (a lui è stata attribuita una laurea “honoris causa” in filosofia, da parte dell’Università di Perugia) non ama parlare di globalizzazione ma piuttosto di universalismo, inteso come il coraggio di tornare a credere che di ogni uomo bisogna rispettare la sua terra, la sua cultura, la sua religione, la sua lingua, i suoi confini e modi di vivere: <<Universalismo significa che, quando io vado in Mongolia, accetto di mangiare mongolo e quindi accetto il loro bollito di testa di capra. Questo significa avere rispetto per le altrui differenze>>.
Subito dopo la sua “lectio”, Cucinelli ha risposto alle tante domande poste dalla platea: l’auspicio e insieme il consiglio dello stilista è quello di tornare a dare stima ai giovani, di indurli a progettare e ad avere pazienza, precisamente quella pazienza che ha avuto Michelangelo, il quale, prima di divenire uno scultore, è stato per quindici anni un semplice scalpellino.
Brunello Cucinelli, durante la conferenza stampa, ha ricevuto la tessera di socio onorario dal Presidente del circolo “Le Vele”, di Santa Maria di Leuca, con la speranza che questa possa essere l’occasione per rivederlo presto nel Salento, terra che l’imprenditore umbro ama tanto, avendo persino paragonato il nostro mare ai Caraibi: <<Voi Salentini siete fortunati perché su questa terra avete tante risorse, sfruttatele senza consumarle, fatevi promotori di idee, potreste affermarvi in tutto il mondo!>>