F.Oli.
BARBARANO (Morciano) – Niente sconti (nonostante la richiesta di assoluzione invocata dalla Procura generale) per l’allora direttore dell’ufficio postale di Barbarano Sigilfrido Urso accusato di aver intascato i soldi dei libretti postali di due clienti. La Corte d’appello di Lecce (Presidente Errico) ha confermato la condanna a cinque anni di reclusione inflitta nel 2015 dai giudici della prima sezione penale a carico del 58enne, di Salve. I giudici hanno confermato il risarcimento di 50 e 30mila euro per le due parti civili assistite rispettivamente dagli avvocati Marco Ruta e Giuseppe Fersini. Secondo le indagini, l’allora direttore dell’ufficio postale della frazione di Morciano avrebbe sottratto dal conto di una cliente ben 56mila e 300 euro effettuando complessivamente (tra il 2009 e il 2010) ben tredici prelievi.
Per compiere i suoi raggiri, Urso avrebbe utilizzato dei fogli formati in bianco apponendo firme false e trattenendo la corrispondenza relativa al conto corrente postale. Nel secondo caso, Urso avrebbe sottratto in un’unica occasione 20mila euro dal libretto postale di una seconda anziana. L’allora direttore, nel corso delle indagini, venne anche arrestato dagli agenti della sezione di polizia giudiziaria con le accuse di peculato aggravato e continuato, truffa, falso, violazione di corrispondenza, e indebito utilizzo di carta postamat. Successivamente venne scarcerato dal Tribunale del Riesame.
In sede di discussione, l’avvocato Stefano Prontera aveva invocato l’assoluzione con la formula per non aver commesso il fatto in virtù della mancanza di riscontri dagli accertamenti bancari eseguiti sui conti di Urso che non avevano portato al sequestro di somme riconducibili ai reati ipotizzati. Non appena verranno depositate le motivazioni, la difesa potrà presentare ricorso in Cassazione. Già da tempo il direttore è stato trasferito di sede.