di Gaetano Gorgoni
FRANCAVILLA – La riunione nello studio di Gino Vitali, coordinatore regionale di Forza Italia, ha preso subito una brutta piega: il tavolo regionale del centrodestra è saltato prima di cominciare. Raffaele Fitto non ha gradito l’intenzione degli alleati di concedergli solo 4 collegi uninominali in Puglia da dividere con l’Udc, perché anche Quagliariello è in quota Noi con L’Italia nella stessa regione (quindi si raggiungerebbe il numero di 5 postazioni previste). L’ex ministro di Maglie contava di occupare un collegio uninominale per uno dei suoi fedelissimi (Paolo Perrone, oppure Gabellone o Simona Manca) e un posto per sé al Senato, ma le cose stanno ancora peggio di quello che aveva immaginato. Tra l’altro ci sono troppi candidati uomini, quindi sembra prendere sempre più quota l’ipotesi di spendere il nome di Simona Manca. Comunque, alla fine tutto è saltato già dopo pochi minuti. Ora entrano in gioco nuovamente i “mediatori romani”.
C’era da aspettarselo: ogni partito ha i suoi big pronti a primeggiare, però in Puglia bisogna fare i conti con i forzisti. Non è facile già adesso che si parla solo dei numeri: quando si dovrà capire a quali personalità assegnare i collegi uninominali, sarà ancora più difficile. Il collegio uninominale leccese, ad esempio, fa troppa gola, perché si tratta di una zona dove la maggior parte delle amministrazioni sono di centrodestra: la vittoria è molto più semplice. Ma Forza Italia non ci sta: ha i suoi big da piazzare lì. Nelle ultime ore si è anche diffusa la voce che potrebbe essere un ex militante di centrodestra a sfidare la coalizione a quattro gambe: si tratta di Alessandro Delli Noci, che potrebbe cercare anche questa volta di rovinare la festa al centrodestra. Pare che possa candidarsi con l’area Emiliano in quota Pd proprio a Lecce: il governatore sta facendo di tutto per farlo scendere in campo. Una candidatura di “Perrone o di Fitto proprio sul collegio uninominale di Lecce sarebbe altamente divisiva”, secondo alcuni alleati di coalizione, proprio perché resta l’ostilità nei loro confronti da parte di alcune frange del centrodestra (del resto, si potrebbe ripetere il tranello che è avvenuto con Giliberti).
Nemmeno nel sud Salento la questione è semplice da risolvere: Rocco Palese rivendica un collegio su cui si sta battendo tenacemente Andrea Caroppo della Lega. L’Udc, invece, deve supportare Cera e Cariddi in Puglia, ma anche per i centristi c’è l’immenso scoglio delle quote rosa. Fitto in Puglia deve sicuramente trovare il posto per Chiarelli, probabilmente nell’uninominale, ma ci sono tanti aspiranti: impossibile un posto per tutti nel listino proporzionale. Bisogna calcolare anche gli uscenti come Bruni. Impresa molto ardua quella di dare un futuro politico a tutta la squadra degli aspiranti. Ai livelli romani ora tocca la mediazione più difficile tra un guerreggiante Vitali e Noi con L’Italia. Naturalmente, solo Berlusconi potrà dire l’ultima parola.