LECCE – Carlo Salvemini annuncia la conclusione dell’iter burocratico per rimettere in maggioranza il centrodestra. La Prefettura ha concluso – nei tempi annunciati – la correzione del verbale dell’Ufficio Elettorale Centrale e proclamato eletti 6 nuovi consiglieri comunali.
“Pertanto – come da impegni pubblicamente assunti – domani mattina alle 9.30 è convocato il Consiglio Comunale per la presa d’atto del provvedimento col quale i neo eletti s’insediano ufficialmente determinando, quindi, la nuova composizione dell’assemblea – continua il sindaco – Abbiamo così garantito nel più breve tempo possibile il rispetto della sentenza definitiva del giudice amministrativo.
Ora spetta alla politica – legittimamente – prendere le proprie decisioni, manifestare le proprie scelte, indicare le proprie volontà”.
Poi, il primo cittadino spiega il perché non si dimetterà: “Quelle che mi spettano le ho annunciate e argomentate:
se mi dimettessi la città verrebbe commissariata fino all’estate del 2019 (come accadrà nel Comune di Avezzano, dove un identico caso di ‘anatra zoppa’ ha convinto il sindaco a tornare a casa);
avvertiamo la responsabilità politica – in virtù di una legittimazione popolare di oltre 22mila leccesi – di verificare in aula la possibilità di poter garantire un governo alla città sulla base del programma presentato e validato dal voto, implementato da eventuali proposte che dovessero giungere;
lo faremo farlo partendo dall’ approvazione del bilancio di previsione 2018-2020, che è lo strumento fondamentale di gestione ordinaria e straordinaria del comune, attraverso il quale si stabiliscono entrate e si prevedono spese che garantiscono servizi ed investimenti per la città.
Chi ha sempre sostenuto che questa amministrazione è fallimentare nei risultati (governata da una sindaco espressione di una minoranza di leccesi e privo dei numeri per dare attuazione al proprio programma) ha due possibilità davanti a sé:
presentare entro venerdì mattina le firme per lo scioglimento del consiglio comunale, e portare la città al voto entro l’estate del 2018, con un commissario in carica per pochi mesi.
o bocciare il bilancio di questa amministrazione quando verrà presentato in aula (entro la metà di marzo) e quindi – nel ribadire il giudizio politico negativo sul sindaco e al sua giunta – portare la città al voto entro l’estate del 2019, con un commissario in carica per oltre un anno. Tertium non datur.
Non posso accogliere, infatti, la proposta di chi nel centro destra mi invita “a seguire le indicazioni della maggioranza consiliare di nella guida politico-amministrativa della città”.
Sono stato eletto sindaco per portare un cambiamento dopo un lungo ciclo di governo, non per essere il portavoce di un continuismo deciso da altri“.
Questa uscita fa imbestialire il centrodestra. Marti e Vitali dichiarano guerra e si preparano a raccogliere le 17 firme. C’è ancora qualche consigliere titubante, ma nella riunione che si tiene in queste ore tutti i nodi dovrebbero essere sciolti. “Arroganza, protervia, supponenza alle stelle – dichiara il coordinatore regionale di Forza Italia, Luigi Vitali – Davanti ad un tale comportamento del Sindaco di Lecce non possiamo che tornare a chiedere ai cittadini di indicare, con nuove elezioni, chi vogliono eleggere alla guida della città. Noi possiamo dire con certezza di avercela messa tutta per scongiurare un ritorno alle urne anticipato, ma non possiamo tollerare l’atteggiamento di Salvemini che dimostra di non rispettare il volere dei leccesi: il centrodestra è stato votato come maggioranza consiliare e lui come sindaco. Se non gli va bene, deve ammettere di calpestare l’esito elettorale nonostante il nostro senso di responsabilità ci abbia impedito fino ad oggi di compiere atti che, per quanto legittimi, potevano turbare il sereno andamento dell’amministrazione. A questo punto, però, il sindaco ha deciso e non ci tiriamo indietro: al voto il prima possibile per restituire a Lecce un governo serio e credibile per continuare nel percorso di crescita degli scorsi anni. Salvemini si è rivelato inequivocabilmente non all’altezza del compito”.
Il deputato Roberto Marti rincara la dose: “Con Salvemini dialogo impossibile: subito al voto.
In questi mesi abbiamo provato in ogni modo a dare un contributo per il bene della città, ma abbiamo riscontrato da parte del sindaco, anche oggi che siamo in maggioranza, un atteggiamento ostile. Bisogna tornare alle urne entro giugno. Carlo Salvemini ha dimostrato di non saper trovare una soluzione politica credibile per evitare questa situazione di stallo in cui la città è impantanata. Ci saremmo aspettati le sue dimissioni e quelle della sua coalizione, visto che non c’è l’intenzione di riconoscere un ruolo a chi è oggi maggioranza in Consiglio. Il centrodestra unito vincerà. C’è bisogno di ridare a Lecce un governo forte e stabile, che possa continuare quel lungo lavoro che in questi anni ha dato tanti frutti”.