RAVENNA/LECCE – Dopo le rapine in banca e al supermercato, aveva lasciato per terra una finta bomba e aveva scatenato il panico tra i presenti, riuscendo così a guadagnare facilmente la fuga. A distanza di alcune settimane dai colpi negli istituti di credito di Ravenna, tuttavia, è stato rintracciato ed arrestato dagli agenti di polizia, che lo hanno bloccato in un bar di Santa Marinella, sul litorale romano.
In manette è finito un 48enne salentino (le generalità non sono state diffuse dalle forze di polizia), già noto alle forze dell’ordine, sottoposto a fermo dagli agenti della squadra mobile di Ravenna perché accusato di due rapine, commesse il 20 febbraio ed il 16 aprile scorsi, ai danni della “Coop Alleanza 3.0” e della “Cassa di risparmio di Forlì e della Romagna”.
Il salentino, residente in provincia di Lecce ma di fatto senza fissa dimora, è accusato di rapina aggravata continuata e lesioni aggravate, avendo commesso i fatti minacciando i dipendenti, nel primo caso con una pistola e nel secondo con un taglierino. In occasione della rapina in banca, dopo avere preso in ostaggio la dipendente per farsi aprire la cassaforte, aveva procurato alla donna alcune ferite (guaribili in 30 giorni) ad una mano, utilizzando un taglierino.
Singolare il modus operandi utilizzato per guadagnare la fuga. Il malvivente, infatti, in entrambe le circostanze ha abbandonato sul posto un finto ordigno simulante un congegno al plastico, risultato fortunatamente inerte, in modo da creare scompiglio e confondersi tra la gente in fuga presa dal panico.
Determinanti per incastrare il leccese, in particolare, si sono rivelate le descrizioni delle vittime nonché i filmati registrati dall’istituto di credito preso di mira, in cui il 48enne aveva fatto irruzione a volto scoperto. Rintracciato con la collaborazione della squadra mobile di Roma, il salentino è stato rintracciato e fermato mentre si trovava seduto ai tavoli di un bar di Santa Marinella, in provincia di Roma. È stato ristretto presso la casa circondariale di Civitavecchia. Il salentino era stato condannato a 9 anni di reclusione per avere partecipato ad un omicidio nel 1993. Era stato scarcerato giusto qualche mese fa.