LECCE – L’Osapp, sindacato da anni impegnato nella battaglia per ridare dignità alla polizia penitenziaria, ancora una volta torna sul problema della penuria di personale e sulla necessità di ottenere perfino le divise, che mancano. I troppi tagli subiti hanno costretto gli agenti a sostenere imbarazzanti. “Mentre si susseguono manifestazioni, tavole rotonde con le associazioni Ingegneri per promuovere progettazioni per nuovi arredi e stanze detentive rispettose della dignità dei reclusi, le caserme versano in uno stato indecoroso – spiega il vicesegretario Osapp, Ruggiero Damato – Le forze dell’ordine del carcere sono costrette a lavorare con divise rattoppate e di scarsissima qualità. Ancora una volta vengono ignorati gli appelli a rivedere luoghi di lavoro fatiscenti e insalubri, carichi di lavoro eccessivi, vista l’età media dei poliziotti che si attesta sui 50 anni. I diritti oggettivi e soggettivi violati, comprese norme contrattuali e di sicurezza.
Il personale è inferiore del 30% rispetto quello richiesto nelle norme carcerarie. Vengono così violate le norme di sicurezza sia degli Istituti di pena di Lecce-Brindisi-Taranto assistere quasi giornalmente a continue aggressioni fisiche e verbali subite dai poliziotti da parte dei reclusi, con l’ultima avvenuta 24 ore fa, ai danni di 3 agenti a Taranto, nella totale indifferenza dei Funzionari, attenti solo alle proprie carriere, lasciando in totale solitudine i poliziotti/e che sono l’85% della forza dell’amministrazione penitenziaria. Per tanto ci chiediamo cosa stiamo aspettando, il MORTO NELLE FILE DEI POLIZIOTTI O UNA VERA E PROPRIA ‘RIVOLTA’ DI UOMINI E DONNE IN UNIFORME?”.
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