LECCE – Alcuni architetti e professionisti propongono una nuova visione dei centri storici e della movida in un documento che progetta dei centri urbani nuovi, perché “c’è la necessità di ridare dignità agli operatori commerciali, regole chiare e uguali per tutti, in armonia con le necessità di chi vi abita. In una città turistica i commercianti ricoprono un ruolo etico e sociale, sono il primo contatto con i turisti”. Vi proponiamo il documento integrale di Visione a Sud.
“La ristorazione e le sue declinazioni senza dubbio rappresentano una delle principali economie della città, molto spesso mortificata dall’impossibilità di esprimere una vera capacità imprenditoriale, inducendo gli operatori a non generare un modello di sviluppo integrato, differenziato, diffuso e sostenibile. Lo stato di fatto del nostro nucleo storico, rileva un anomalo concentrazione di attività legate alla ristorazione limitata a poche arterie e slarghi: l’area compresa tra Piazza Sant’Oronzo, Piazza Vittotio Emanuele e Piazza Castromediano, l’intorno di Santa Croce sino allo slargo della chiesa Greca, le arterie d’ingresso da Porta Rudiae e Porta San Biagio.
Una distribuzione non uniforme rispetto alla totale estensione del tessuto urbano del centro storico che ha dato luce a “bolle” speculative, rendite di posizioni per “pochi”, con sostenuti costi pubblici a carico di “molti”; un ginepraio in termini di gestione, sicurezza e costi pubblici, dove inquinamento, odori e fumi, hanno favorito tensioni sociali tra gli esercenti e i residenti.
A questa situazione si aggiungono le infinite declinazioni di deroghe e varianti e che in questi anni hanno interpreto il tema della ristorazione in virtù di licenze specifiche legate all’asporto, alla vendita con degustazione, alla vendita alimentare e altre originali soluzioni che hanno determinato l’attuale condizione che impedisce di fatto uno sviluppo organico della città storica e ne condizionano la crescita e la qualità urbana.
Una condizione che trova la sua principale ragione nell’attuale regolamento, che norma le licenze per la somministrazione, ancora vincolate alle “discusse e discutibili” licenze storiche.
Una contraddizione che origina disfunzioni e diseconomie, condiziona la qualità di vita e la sicurezza pubblica, non genera un reale sviluppo.
La nostra proposta vuole superare l’attuale limite, con l’adozione di nuovi criteri valutativi che tengano conto della qualità degli immobili e del loro rapporto con il contesto urbano in relazione all’occupazione dello spazio pubblico e non più subordinate alla persistenza di licenze storiche della stessa tipologia.
L’obiettivo è quello di:
– interpretare le nuove istanze economiche in una progettualità turistica in totale armonia con il valore storico ambientale; una lettura organica nel rispetto della legalità e della sicurezza, della
qualità della vita, delle prospettive occupazionali che vede una rifioritura armonica ed estesa a
tutto il centro storico, oggi ancora non del tutto recuperato;
– nobilitare le attività commerciali restituendo la dignità della propria azione, in una nuova
dimensione che va ben oltre il commercio;
– conferire un nuovo equilibrio dove il dentro e il fuori delle corti, dei saloni, dei balconi fiorati recupera l’armonia con lo spazio pubblico;
– la redistribuzione non forzosa delle attività di somministrazione decongestionando le attuali
concentrazioni permettendo il recupero dell’intero centro storico. Con questo presupposto, proponiamo alcune soluzioni che si possono adottare:
– nuovi parametri dimensionali degli spazi interni, che devono tenere del conferimento dei rifiuti, del contesto urbano e del rispetto delle preesistenze, oltre alle attuali norme igienico sanitari da far valere in tutti i contesti ; – nuovi parametri dimensionali dello spazio pubblico in relazione del contesto urbano e alle dimensioni del locale; l’inserimento di apposite borchie in ghisa a pavimento, raffiguranti lo stemma della città, possono garantire un decoro ed evidenziare il limite dell’occupazione dello spazio pubblico;
– un apposito piano degli arredi in riferimento alle indicazioni contenute nel piano del colore e a un nuovo piano del decoro urbano;
– l’obbligo di nuovi allacci alle rete fognaria indipendenti dalle montanti residenziali; l’inserimento di sistemi di filtraggio e di centrifuga degli scarichi, possono garantire una maggiore sicurezza igienica;
– una maggiore chiarezza e semplificazione dei regolamenti relativi alle emissioni in atmosfera (cappe, canne fumarie, sistemi di abbattimento ecc.);
– incentivi e sgravi fiscali per chi adotta soluzioni che garantiscono la sostenibilità ambientale o ancora delle migliorie di servizio pubblico, come l’inserimento di ulteriori servizi igienici per facilitare la propensione turistica;
Nell’ottica della partecipazione pubblica, che contraddistingue l’azione politica di questa Amministrazione, l’associazione Visione da Sud, rimane disponibile ad incontrare il Sindaco e gli assessori di riferimento, per contribuire al percorso di rifioritura urbana, in linea con gli interventi di governo già in essere”.