F.Oli.
RUFFANO (Lecce) – “Torna con me o pubblico i nostri rapporti sessuali in rete”. Uno squallido ricatto per convincere la ex fidanzata a compiere un passo indietro e riallacciare così una relazione ormai finita. Nei tempi della rete e dei social che, spesso, diventano una trappola per giovani vite una ragazza ha rischiato di vedere il proprio corpo sui telefonini e sui computer di gente sconosciuta. In ostaggio, di un ex ormai fuori di senno tanto da minacciarla e costringerla a consumare rapporti sessuali sotto la minaccia di un coltello.
A.M., 36enne di Ruffano, è stato condannato in abbreviato dal gup Carlo Cazzella a 6 mesi di reclusione con l’accusa di stalking aggravato dall’aver commesso il fatto ai danni di una persona a cui è stato legato da una relazione affettiva e attraverso strumenti informatici o telematici e violenza sessuale. L’imputato, difeso dall’avvocato Simone Viva, è stato comunque assolto dall’accusa di violenza sessuale. E sì perché il giovane avrebbe costretto la ex nel dicembre di due anni fa a consumare rapporti sessuali minacciandola con un coltello da cucina. Accusa, per, caduta dopo il processo.
Ad avviare l’indagine è stata una denuncia della persona offesa residente in un comune del basso Salento. Il fidanzato molesto avrebbe compiuto una serie di azioni dai tipici connotati del perfetto stalker da ottobre a dicembre del 2016: appostamenti e pedinamenti nei luoghi frequentati dalla ragazza; minacce con frasi del tipo: “Ti uccido se vai via…ti butto in un burrone e non ti faccio trovare…ti ammazzo il papino…ti sparo il papino se non convinci i tuoi genitori che sono un bravo ragazzo”.
E poi epiteti e offese; aggressioni anche fisiche con schiaffi, pugni e morsi in faccia oltre alle minacce, già citate, pubblicare sui social network immagini e video dei loro rapporti sessuali registrati. Il giovane avrebbe molestato anche i familiari della persona offesa contattati sull’utenza di casa con telefonate in cui il 25enne mi ammazzare e di sparare tutti.