LECCE – “Appare ormai evidente a tutti come il blocco di potere che ha consegnato Lecce ad un ventennale immobilismo è uscito allo scoperto per rivendicare, con forza, il diritto di governare e decidere sulla pelle dei cittadini. Lo scrivono in una nota gli avvocati, Cristian Marchello e Piero Mongelli, responsabili Codacons Lecce.
Nel corso del Weekend passato – si legge nel testo – sono andate in scena le prove generali del caos cui sono destinati la città ed i suoi cittadini durante il periodo delle festività natalizie: un traffico totalmente abbandonato a se stesso che ha causato lunghe code ed ingorghi, con gli automobilisti costretti ad estenuanti giri alla spasmodica ricerca di un posto dove poter parcheggiare la propria vettura.
Già alle 15:00 del pomeriggio di Domenica, nella zona centrale della città (quella commercialmente più appetibile) non si riusciva a trovare un parcheggio, alle 17:00 il traffico era già sostenuto ed alle 19:00 praticamente era impossibile percorrere brevi tratti di strada in tempi accettabili.
Il contraltare di questa situazione è stata l’aria irrespirabile, i bus urbani (quei pochi in circolazione) completamente vuoti, i vigili urbani che a mala pena riuscivano a gestire i flussi sia pedonali che veicolari nella centralissima Piazza Mazzini.
Quella che ci è stata consegnata nell’ultimo week end è una città totalmente piegata su stessa, priva di progetti di sviluppo urbano, una città che si è sviluppata in questi anni solo grazie alla straordinaria bellezza che i nostri padri hanno costruito e che noi, nel volgere di qualche anno e se qualcosa non cambia, saremo ben capaci di dilapidare, semplicemente tirando a campare.
Chi oggi nella maggioranza di governo si intesta, con spavalderia ed arroganza, la vittoria delle strade aperte e del traffico libero in nome di una concezione del commercio che speravamo abbandonata e superata, con molta probabilità ha regalato alla città altri venti anni di immobilismo.
In un solo anno, i progetti dei parcheggi di interscambio, dei bus navetta, della mobilità alternativa, della città a misura d’uomo, sono ritornati nei polverosi cassetti di un Comune sempre più alla mercé di logiche commerciali ancorate agli anni 70/80, del polveroso ed inquinante traffico, di una città che vive di caos perché non si ha il coraggio e la capacità di fare commercio moderno, pronto alla sfida che le nuove tecnologie portano e porteranno con sempre maggiore incidenza.
Solo un anno fa, le grandi vittorie del Natale passato: i bus navetta stracolmi, una città finalmente gestita ed organizzata, una progettualità che finalmente sembrava avviarsi su logiche di armonico sviluppo urbano e che andava sostenuta in questo importante sforzo, le serene passeggiate lontani dal caos delle auto, tutto ciò è già diventato il ricordo sfocato di una politica politicante che non sa e non vuole far crescere Lecce e che per di più se ne prende pubblico merito.
Le finestre sembrano richiuse, e l’aria si sta nuovamente riempendo di smog.
Un commercio che ben si lega agli affari dei parcheggi a pagamento, molto più remunerativo che garantire un servizio di trasporto degno del nuovo millennio, e del ticket da pagarsi anche nei giorni festivi, con il cittadino che sempre più è il consumatore da spennare, il cliente da irretire, il fruitore da abbagliare con gli anticipati luccichii festivi di novembre.
La città è bella, con le sue luci, con la sua splendida Piazza Sant’Oronzo, con il suo presepe situato nella cornice più bella e suggestiva, con i suoi colori e luminarie, ma dietro la facciata, sotto il tappeto, c’è un’altra Lecce: quella che, probabilmente, se qualcosa non cambia, continuerà a rispondere all’immobilismo ed al caos voluto da un blocco sociale che, incapace di innovare se stesso, pretende di bloccare lo sviluppo urbano, e di sistema della nostra sempre bella città.
Forte e chiaro deve essere l’appello al Sindaco Carlo Salvemini: rimettere in campo la progettualità con cui si è presentato alla città con il Natale 2017, riprenderla rivitalizzarla e continuare in un percorso che può e deve essere migliorato, quel seme non merita di scomparire per colpa di qualcuno che ha tentato di ricattare l’amministrazione aizzando pochi commercianti/cittadini rancorosi.
Lecce – concludono i responsabili – merita quel cambiamento promesso e mantenuto fino all’anno scorso, senza timori né altri passi indietro. Ne va della sua vivibilità e della salute dei suoi cittadini, ne va del suo sviluppo”.