LECCE – Tutti aspettavano chissà cosa dalla magistratura, che aveva messo sotto inchiesta scienziati e persino lo stesso Silletti. Non è successo nulla, non c’erano gli elementi per far succedere niente. Nessun complotto e nessun colpevole, se non i ritardi degli addetti ai lavori e della politica. “È impossibile rinvenire la prova certa che, osservate le corrette regole di comportamento, i reati non si sarebbero comunque realizzati. Nessun’altra attività investigativa, peraltro, ad oggi sarebbe utilmente esperibile per colmare la lacuna probatoria evidenziata il che, in un eventuale processo, non potrebbe che portare ad un esito assolutorio”. Sono le conclusioni riportate nell’ordinanza di archiviazione di 42 pagine con cui il gip Alcide Maritati manda al macero l’inchiesta sulla Xylella evidenziando come “lo stato delle conoscenze scientifiche attuali sul fenomeno non consente di giungere a conclusioni diverse” come riportato in un articolo apparso su questo sito nella giornata di ieri.
Adesso è il tempo degli amari bilanci sul tempo perduto. Gli addetti ai lavori mettono il dito nella piaga. “Con l’archiviazione dell’inchiesta riguardante la diffusione della Xylella, disposta dalla Procura di Lecce, non vengono assolti i ritardi della burocrazia, che abbiamo ripetutamente lamentato; nel testo dell’istanza, infatti, si legge chiaramente che le molteplici irregolarità, unite al ‘pressapochismo’ e alla ‘negligenza’ nella gestione dell’emergenza, non hanno fatto altro che favorire il diffondersi del batterio, che ha distrutto il paesaggio della nostra bella Regione e causato danni stimati in oltre un miliardo di euro, facendo sì che andasse perso oltre un terzo della produzione olivicola della Regione Puglia, pari a oltre 900mila quintali di olio d’oliva”. Così il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista dopo il pronunciamento di archiviazione del Gip di Lecce nei confronti di dieci indagati, accusati a vario titolo di diffusione colposa della malattia, inquinamento ambientale e deturpamento delle bellezze naturali.
“Con l’istanza, inoltre, viene avallata dalla magistratura una tesi che abbiamo sempre sostenuto, ovvero che il non aver proceduto agli abbattimenti in tempi rapidi e il non aver applicato il piano redatto dal Commissario Silletti abbia favorito sensibilmente la diffusione della Xylella”, aggiunge il presidente della Copagri Puglia, che esprime la propria solidarietà nei confronti degli indagati nell’ambito dell’inchiesta, che era partita nel 2015 e aveva portato al sequestro preventivi degli ulivi. “Speriamo ora che tutte le componenti istituzionali interessate da questa grave emergenza procedano senza indugio per rallentare la corsa della Xylella nel resto della regione Puglia”, sottolinea Battista, osservando che “i ritardi evidenziati nell’istanza della Procura hanno fatto sì che il numero di piante infette superasse i 10 milioni, comportando un enorme danno per un settore di vitale importanza per l’economia regionale e nazionale, che conta oltre 350mila imprese e rappresenta il 13,59% del totale delle aziende agricole italiane, per un valore della produzione di circa 4 miliardi di euro l’anno”.
XYLELLA, “IL VE LO AVEVO DETTO!” DI BEPPE D’ERCOLE
In questi anni il presidente dell’Associazione “Vivere Lecce” ha cercato di far ragionare i complottisti che sui social si abbandonavano a ricostruzioni non verificate, tipo “Xylella è mafia”, la “Xylella non esiste” e tanto altro. Nel frattempo il batterio si mangiava le campagne e il paesaggio salentino. Vogliamo chiudere con le riflessione di Beppe D’Ercole, un agricoltore per diletto: “Perdonatemi l’amara battuta, ma dopo la distruzione dell’economia salentina, la morte di milioni di piante, la morte di centinaia di frantoi, la disperazione economica di centinaia di migliaia di persone, può essere di consolazione l’attestazione della giustezza delle nostre posizioni?
Di un disperato gruppetto di persone che ho conosciuto via Facebook e che sono diventate “amiche” come Pierfederico La Notte, ma anche ormai personali come Davide de Lentinis o Giovanni Melcarne con il quale si è innestato il millenario di Piazza sant’Oronzo a Lecce (e l’innesto è l’unica “SPERANZA” che si ha di salvare almeno i millenari). Per il resto degli alberi leccesi, l’Amministrazione Salvemini era d’accordo per procedere agli innesti, il Commissario è stato avvertito, il periodo buono sta passando per agire…..faccio come nel 2016: sulla riva del fiume!
Ricominciamo?
Nell’aprile 2015, disperato per ciò che sarebbe accaduto pubblicavo un articolo su La Gazzetta del Mezzogiorno e indicavo la strada.
Genio? No, solo agricoltore che aveva studiato. E vedevo il tenace rifiuto di attivare i protocolli mondiali e il “Piano Silletti” è solo quello: eradicazione e controllo!
E mi imbattevo, su FACEBOOK, anche in una persona alla quale chiedevo se fosse mai stata a lavorare in campagna, per poi, disperato, bannarla! E diventava Segretario della Task Force creata da Emiliano (‘ho creato una Task Force’) che, a mio parere, ha la massima responsabilità, quale massimo rappresentate della Puglia. E dopo aver ricordato ‘Ember – Il mistero della città di luce’, dove il Sindaco Bill Murray accusato di non aver fatto nulla contro il disastro, rispondeva: ‘Ma ho creato una Task Force’ (è un film nel quale mi ero imbattuto casualmente, ma che poi ho visto con attenzione dopo il ‘Ma ho creato una Task Force’), mi zittivo.
Un anno dopo, pubblicavo un altro articolo dove citavo a dimostrazione della perdita di contatto con la realtà, ‘persona colta e preparata’ del Nord barese che incolpava gli agricoltori salentini per l’epidemia! (E ora me lo trovo a capo di proteste!) e accennavo all’idea ‘geniale’ di Giovanni Melcarne che non rivelavo perché ormai la furia negazionista era esplosa e si poteva rischiare anche la pelle (parte degli innesti furono, infatti, distrutti)!
E Silletti si dimetteva e il fior fiore dei ricercatori finiva indagato! E scrivevo: ‘Quando arriverà a Bari, vedremo che succede!’ Palla di vetro? No solo logica: la fillossera distrusse i vigneti europei in venti anni: tempo al tempo, no?
ORA? ORA AVEVAMO RAGIONE “NOI” gruppo!
Ma, emerge un senatore M5S, Campolillo, che dopo aver fatto fuoco e fiamme contro i sistemi mondiali, oggi propone le ‘onde elettromagnetiche’ per eliminare il batterio gram negativo: ho cercato il curriculum professionale e in effetti come impiegato Telecom ‘Lavoro in Telecom Italia dal 1999 come tecnico di rete, sono giornalista pubblicista ed esperto in telecomunicazioni’. Forse potrebbe aver esperienza di onde elettromagnetiche. Si potrebbe fare una specie di contenitore da avvolgere agli alberi, tipo quello di Stargate dove la ragazza dell’eroe muore e messa nell’apparecchio alieno, zac, rivive, oppure, visto che io ho fatto il vaccino per un batterio gram positivo (anti-pneumococco), provare a fare una iniezione? Tentiamo no? Potenziamo il vaccino perché i batteri gram negativi sono più tosti e perché non abbinare le due cure? (Il Nobel ce lo dividiamo equamente, però).
Ecco questa è l’Italia! 80.000 piante da abbattere all’inizio! Ora oltre 4 milioni: impossibile! Hanno distrutto migliaia di anni di paesaggio, di economia, di coltura e cultura! Chi? I nostri eletti o i loro nominati? Ecco, ora tranquillità agli indagati e inchiesta archiviata: ‘Non dimostrabili nel dibattimento le prove dei reati contestati, cioè ‘non dimostrabili’ cosa?”. Beppe D’Ercole con un po’ d’ironia sintetizza il pensiero di chi non si è mai voluto sostituire alla scienza per anteporre il sospetto alla razionalità.
AGGIORNAMENTO:
XYLELLA, MARMO (FI): “CHI RISARCIRA’ I PUGLIESI PER IL DANNO COMPIUTO CON IL BLOCCO DEL PIANO SILLETTI?”
Nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo.
“Chi pagherà per aver bloccato il Piano Silletti che, se fosse stato attuato, probabilmente avrebbe determinato l’effettivo contenimento della Xylella? Chi pagherà per aver imprudentemente lasciato che il batterio continuasse a propagarsi, divorando migliaia di ettari di uliveti e trasformando il volto del paesaggio tipico della Puglia? Sono questi gli interrogativi che ci ripetiamo dopo aver appreso dell’archiviazione dell’ex commissario Giuseppe Silletti. Oggi abbiamo la prova del delitto che è stato compiuto ai danni della Puglia, degli olivicoltori salentini, dei proprietari terrieri, dei posteri a cui non si potrà affidare un patrimonio naturalistico identitario. Il piano di Silletti, che prevedeva l’eradicazione degli ulivi infetti, è stato l’unico vero (e credibile) programma di lotta alla Xylella, in quadro di lassismo istituzionale che ha caratterizzato l’operato delle Giunte regionali Vendola prima ed Emiliano poi. Oggi, il Tribunale di Lecce restituisce un quadro di verità giudiziaria e riaffida a Silletti, e agli altri, la serenità dovuta. Ma nessuno potrà cancellare le conseguenze di condotte che hanno scatenato un’emergenza ancor più devastante di quanto si potesse immaginare. Ovviamente, il nostro presidente Emiliano ha la sua buona parte di responsabilità politica, che i pugliesi non dimenticheranno”.