LECCE – Maggiore trasparenza ed efficienza sulla tassa di soggiorno. Arturo Baglivo, candidato sindaco per il Movimento Cinque Stelle al Comune di Lecce, promette cambiamenti radicali su uno strumento che potrebbe essere una risorsa ma che invece, per varie inefficienze, si trasforma in una misura monca, non in grado di soddisfare le esigenze degli enti locali.
“Chi è abituato a viaggiare conosce bene la tassa di soggiorno: un contributo che gli albergatori richiedono a turisti e viaggiatori ospitati nelle strutture, che varia da città in città – afferma Arturo Baglivo – ad oggi sono circa 900 i Comuni italiani che hanno introdotto l’imposta di soggiorno ma in alcuni casi non raggiunge neppure il 50% di quella dovuta”. Secondo il candidato sindaco pentastellato il problema è dovuto, in primo luogo, alla mancanza di un patrimonio di dati comuni. Le questure, infatti, non comunicano ai Comuni i dati relativi a chi entra nelle strutture ricettive e questo crea un mancato controllo e nessun ritorno economico sul territorio.
I Comuni come possono, quindi, avere dei dati realistici e concreti? Baglivo annuncia la realizzazione di un’intesa, a livello governativo, in grado di superare il problema e di apportare benefici anche alla città di Lecce. “Individuare le soluzioni utili a favorirne la riscossione è l’obiettivo del Governo del cambiamento – continua Baglivo – e grazie a un atto d’intesa tra Garante della privacy, Ministero dell’Economia, Questura e Ministero dell’Interno, ben presto anche Lecce potrà sapere con esattezza qual è l’incasso che manca e garantirne così riscossione e trasparenza”.
Baglivo annuncia l’arrivo anche di altre misure a beneficio degli enti locali, tra cui Lecce. “Con il Documento di Economia e Finanza il Ministero dell’Economia traccerà le linee guida della politica di bilancio e di riforma per il prossimo triennio, nel pieno rispetto dei vincoli europei. Nel documento un capitolo importante è dedicato alla crescita degli enti locali. Il Movimento5stelle continua a mantenere le sue promesse sul piano dello sviluppo economico e lotta alla povertà – conclude il candidato sindaco – prima il reddito di cittadinanza, ora un piano di riequilibrio per i Comuni che sono sempre stati lasciati da soli a combattere con i bilanci in negativo, dissesti o predissesti finanziari. Un cambiamento di rotta rispetto all’atteggiamento che per anni la politica ha avuto nei confronti degli enti locali”.