F.Oli.
SPECCHIA (Lecce) – Troppe udienze in calendario e il processo di secondo grado per l’omicidio di Noemi Durini slitta di due settimane. Si fa appena in tempo a fare l’appello che la Sezione Promiscua della Corte dell’Appello (Presidente Maurizio Petrelli, a latere Adele Ferraro, Laura Liguori) rinvia al 7 giugno il giudizio di secondo grado a carico di Lucio Marzo, l’omicida reo confesso della studentessa di Specchia, così come richiesto dall’avvocato Luigi Rella. Troppo complesso il processo per essere affrontato con la necessaria serenità alla luce del sovraccarico in udienza previsto nella giornata di oggi. Per cui la sezione promiscua della Corte d’Appello (competente per i procedimenti a carico di imputati all’epoca dei fatti minorenni) ha disposto il rinvio.
La decisione della Corte (condivisa dal vice procuratore generale Salvatore Cosentino) ha sollevato un certo malessere in seno alle persone offese: mamma Imma, il padre Umberto e la sorella Benedetta presenti in aula con gli dagli avvocati Mario Blandolino e Francesco Zacheo.
Il processo di primo grado, che si è celebrato con il rito abbreviato, si è concluso con la condanna a 18 anni e 8 mesi di reclusione per l’omicida reo confesso della fidanzata Noemi Durini ammazzata il 3 settembre del 2017 nelle campagne di Castrignano del Capo con alcuni colpi di pietra e una coltellata. Con il ricorso in appello la difesa del 19enne di Montesardo Salentino (sempre detenuto nel carcere di Quartucciu in Sardegna oggi presente in aula) ha chiesto una riforma della sentenza emessa dal gup del Tribunale per i Minori, Aristodemo Ingusci sulla base della mancanza delle aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. Questo perché Lucio avrebbe agito d’impeto, senza alcun piano ordinato, ma spinto da un raptus.
In più, sempre il 7 giugno prossimo, l’avvocato potrebbe nuovamente avanzare richiesta di perizia psichiatrica in virtù dei continui trattamenti farmacologici e trattamenti sanitari obbligatorio a cui Lucio è stato sottoposto nelle settimane che hanno preceduto l’efferato delitto della 15enne di Specchia.