LECCE – Edoardo Bennato c’è ancora ed è in splendida forma: sul palco si concede anche citazioni di veri e propri “testi sacri del rock” (the Wall dei Pink Floyd), quando esegue “A Napoli 55 è ‘a musica”. La chitarra domina nel live, insieme all’armonica a bocca: classe, distorsore e tanta energia. Il celebre cantautore si racconta e porta la sua città nelle sue canzoni, il racconto del sud e della sua vita. Questo è l’evento più importante della festa di Sant’Oronzo: un appuntamento musicale di grande qualità. C’è il rock, il blues mischiato al dialetto napoletano nel live di Bennato: agli spettatori concede anche i primi pezzi che ha scritto nel ‘75. Oggi è tra i più grandi rocker italiani, ma già negli anni ‘80 riempiva San Siro con oltre 60 mila persone. A Lecce Edoardo Bennato racconta e suona le sue canzoni in una performance impeccabile anche dal punto di vista tecnico. Ci sono i grandi successi sempre verdi, quelli che si cantano sotto le doccia: Bennato ne ha scritti tanti in oltre 40 anni di carriera.
Ci sono filmati e video che raccontano testi e la vita del cantautore, come la canzone che recita “la calunnia è un venticello” , che ricorda le tragedie di Enzo Tortora e Mia Martini. Chitarra acustica ed elettrica si mischiano, si alternano e accompagnano gli spettatori di Lecce in un racconto musicale pieno di fascino, testi dai contenuti profondi e tanto rock. Gli anni passano, ma la musica di Edoardo Bennato non invecchia mai. La buona canzone italiana a Sant’Oronzo ha fatto tappa a Lecce.
Gaetano Gorgoni