BARI – Ancora problemi per il tavolo di centrosinistra che ha fissato le primarie per gennaio e sta lavorando alle regole. Domani è previsto l’incontro per mettessi d’accordo sullo svolgimento delle consultazioni base per scegliere il candidato presidente. Michele Emiliano, governatore uscente, sta privando a sminare il campo con tutta una serie di concessioni, ma non sembrano sortire gli effetti desiderati, inoltre l’indagine di Foggia complica notevolmente le cose. In mattinata gli uomini di Dario Stefano privano a mettere i bastoni tra le ruote con un comunicato al vetriolo: “Le regole delle primarie di coalizione devono essere scritte dal tavolo della coalizione. Non accettiamo in alcun modo che tempi e modalità vengano decisi in altri luoghi e per obiettivi individuali. Questo atteggiamento arrogante, simile a quello di chi predica il gioco di squadra salvo poi nascondere il pallone, ci costringe a non partecipare al tavolo, a partire dall’incontro di domani”. Lo scrive in una nota il Movimento La Puglia in Più in vista dell’incontro della coalizione di centrosinistra, previsto per domani a Bari, durante il quale dovrà essere affrontato il tema dell’organizzazione delle primarie.
“Sono bravi tutti – proseguono dal Movimento – a sfidare pubblicamente gli altri scrivendosi le regole da soli. Si continua a fare orecchie da mercante sulla necessità di un bilancio delle cose fatte dal governo regionale e di una agenda di fine mandato: un atteggiamento che non possiamo più tollerare perché giova solo a qualcuno e non all’intera coalizione. E nemmeno ai pugliesi”. “È finito il tempo in cui le scelte che riguardano una comunità e la collettività vengono prese da pochi, fuori dalle sedi proprie e quindi senza alcuna garanzia di trasparenza. Abbiamo già dato nel 2014: sono passati 5 anni – concludono dal Movimento – e di quelle primarie di coalizione per la scelta del candidato presidente del centrosinistra siamo ancora in attesa di conoscere, dopo reiterate richieste, gli effettivi resoconti dei gazebo. Iniziamo da qui se vogliamo essere veramente inclusivi e trasparenti. Nel caso contrario, saranno altri a doversi assumere pubblicamente la responsabilità di aver frantumato una comunità politica”.
Il segretario Pd, Marco Lacarra, è su tutte le furie: “Domani stiamo convocando il tavolo politico. C’è viltà dietro a questo atteggiamento che nega l’evidenza di quello che si sta facendo. Non capisco perché si facciano certi comunicati. In Assemblea Stefano non c’era e non ha fatto interventi costruttivi, come ha fatto Amati. Le primarie di faranno il 12 gennaio, come ha stabilito il tavolo politico. Così come di regole si parlerà domani, insieme alla coalizione: se Stefano ha altre mire, abbia il coraggio di dirlo, perché se farà perdere il centrosinistra dovrà prendersi le sue responsabilità. Poi, vedremo quando si ricandiderà per essere rieletto se gli elettori lo premieranno”.